Ranieri in poco tempo ha rivitalizzato una Roma che pareva in catalessi. Ma sia col Tottenham in Europa League che con l’Atalanta questa sera è sembrata una squadra più che viva. Il tecnico giallorosso ha rispolverato Dybala, Paredes, e, soprattutto, Hummels, che ha giganteggiato in difesa vincendo tutti i duelli con Retegui.
Un centrocampo proposto a cinque con Celik, Cristante, Paredes, Kone e Angelillo che andavano sempre in raddoppio e in pressione ai portatori di palla nerazzurri, tanto che l’Atalanta, soprattutto nel primo tempo ha fatto fatica a sviluppare il proprio gioco. La Roma ha corso tantissimo (tre chilometri più dei nerazzurri).
Dybala quando gira è un giocatore di gran classe. Un paio di sue invenzioni hanno creato occasioni da gol non sfruttate dai compagni per un nonnulla. Quella di Dovbyk messo davanti a Carnesecchi è stata una giocata veramente super.
Nonostante tutte queste difficoltà l’Atalanta ha fatto registrare numeri incredibili: due gol, 18 tiri in porta contro 5, anche se i primi due della Roma sono stati i più pericolosi. Poi l’Atalanta ha creato qualcosa come 13 occasioni da gol ed è stata superiore per numeri di passaggi (390 contro 369) e ha chiamato Svilar a cinque parate contro l’unica di Carnesecchi, quella sul tiro di Paredes al 4’.
Quando i rivali dell’Atalanta la mettono sul piano fisico e vogliono lottare alla pari, la partita diventa dura e alla fine vince chi regge. Comunque qualcosa si paga sempre. La Roma, infatti, verso la seconda parte della gara ha perso Hummels e Cristante per infortunio e i subentranti non sono stati all’altezza dal punto di vista fisico.
E alla lunga hanno anche perso un po’ di smalto, mentre l’Atalanta con i cambi ha sempre mantenuto alto il livello della corsa e il tasso tecnico. E così ha potuto condurre in porto una vittoria che, se non è sembrata bella dal punto di vista estetico, è stata bellissima per come è maturata.
Gasperini dalla tribuna nel secondo tempo ha capovolto letteralmente la partita. Dapprima ha tolto Retegui, poi in sequenza anche Lookman e De Ketelaere e ha inserito Samardzic (sempre pericoloso con i suoi dribbling), Zaniolo (che ha trovato un gol da centravanti), Brescianini (sempre utile e concreto) e Cuadrado (non ha perso una palla). Come per incanto il livello di pericolosità verso la porta di Svilar si è alzato notevolmente.
Difesa e centrocampo sono ormai di una affidabilità incredibile. Ederson ha corso i soliti 12 chilometri e più. De Roon è al terzo centro. Kossounou e Kolasinac appena possono partono come razzi verso la porta avversaria. Hien lotta come un leone. E Carnesecchi trova sempre la parata salva-risultato.
Gritti a fine gara ha espresso il concetto che “questa vittoria è figlia di una sola parola: consapevolezza. Questa squadra in ogni situazione sa cosa deve fare e anche chi subentra porta il suo contributo”.
Ranieri ha definito l’Atalanta un orologio perfetto. “Tutti sanno già quello che devono fare“, ha detto a fine gara. Ovviamente se pur amareggiato per la sconfitta, il tecnico romanista è soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi. Il problema è che ha una rosa corta ed è questo ciò che fa la differenza tra l’Atalanta e tante altre squadre.
Roma-Atalanta 0-2
Reti: 69’ De Roon; 89’ Zaniolo.
Roma: Svilar 6.7; Mancini 5.6, Hummels 7.8 (74’ El Shaarawy 6), Ndicka 6.1; Celik 6.5 (72’ Saelemaekers 6.4), Cristante 6.3 (82’ Zalewski 5.9), Paredes 6.7, Koné 6.1, Angelillo 6; Dybala 6.1 (82’ Soulé 6.2), Dovbyk 6 (62’ Shomurodov 5.9). All. Ranieri 6.27.
Atalanta: Carnesecchi 7; Kossounou 6.5 (83’ Djimsiti 6.7), Hien 7.2, Kolasinac 6.7; Bellanova 7.2, Ederson 6.9, De Roon 7.5, Ruggeri 7 (54’ Cuadrado 7); De Ketelaere 6.2 (63’ Brescianini 6.7), Lookman 6 (64’ Zaniolo 7.6), Retegui 6 (54’ Samardzic 7.1). All. Gritti 6.83.
Arbitro: Guida.