C’è un esercizio che insegnano all’università durante le lezioni di motivazione o di ricerca degli obiettivi. Lo si fa anche alla Bocconi e di solito ci si riferisce agli obiettivi aziendali.
Palladino, in un’intervista a Sky, ha rivelato che nello spogliatoio ha appeso un foglio con scritto DNA. E poi ha chiesto a ogni giocatore di scrivere sul foglio un aggettivo, quello che più ritiene essere appropriato per la squadra e la personalità del singolo.
Ne è venuta fuori una partita da finale di Europa League. Un’Atalanta che ha ritrovato il suo Dna. Ma cosa c’era scritto su quel foglietto, è stato chiesto al mister dei nerazzurri. Ce ne dica almeno tre: coraggio, leggerezza, ambizione, ma anche fame… ecc. ecc. “Cose che questa sera ho visto in campo”, ha rivelato Palladino.
È bastato un semplice gesto, una riflessione personale individuale per rimettere in moto le ambizioni dei calciatori e ridare motivazioni vere per partite vere. L’Atalanta ricomincia da qui. Che è significato dire: ripartiamo dall’obiettivo più alto conquistato finora: l’Europa League. Ecco da lì non ci si deve spostare. Bravo Palladino.
Dagli studi Sky è passato per le interviste anche Ademola Lookman, protagonista di serata. Non gli è stata risparmiata la memoria di un recente passato che lo ha messo un po’ nei pasticci anche per molta farina del suo sacco e che ha creato screzi verso la società e verso la tifoseria. Bravo. Ne sei uscito. Gli è stato detto.
La risposta è stata da grande campione: “Il passato è passato. Ciò che conta è adesso e so che devo lavorare duro”. Bravo Lookman. Tu lavora duro e fai gol poi vedrai che si sistemerà tutto.













