Simon Kjaer saluta e ringrazia. È il momento del ritiro

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Era arrivato all’Atalanta il 2 settembre 2019, proveniente dal Siviglia e se ne è andato al Milan il 12 gennaio 2020. Con la maglia nerazzurra nel ruolo di difensore centrale ha totalizzato sei presenze, cinque in Serie A (291’) e una in Champions league (90’). Poi, sentendosi un po’ a disagio con il gioco richiestogli da Gasperini, ha preferito continuare la sua carriera con il Milan.

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La pagina Instagram di Simon Kjaer

È di questi giorni la notizia del suo ritiro. È lui stesso a renderla pubblica sul suo profilo Instagram: “Ho terminato un’avventura. Può iniziare ora una nuova vita. Ringrazio dal profondo del mio cuore tutte le persone con cui ho giocato e lavorato nel corso della mia carriera. A tutti voi sarò eternamente grato per il vostro sostegno avuto nei club e nella Danimarca. È stato un piacere, un onore e un privilegio”.

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È stato un piacere, un onore e un privilegio. Con queste parole Simon Kjaer ha concluso il suo messaggio di addio al calcio, condiviso attraverso i suoi profili social, riflettendo su cosa abbia significato per lui indossare gli scarpini da calciatore e guidare con orgoglio la Nazionale danese, oltre ai club in cui ha giocato. Il difensore, ormai prossimo ai 36 anni, ha deciso di interrompere definitivamente la sua carriera da professionista dopo alcuni mesi trascorsi da svincolato. La sua ultima esperienza in un club è stata con il Milan, squadra con cui ha scritto una pagina memorabile vincendo uno scudetto nella stagione 2021/2022, superando i rivali cittadini dell’Inter nell’appassionante corsa all’ultima giornata.

Avrei voluto chiudere la mia carriera al Milan. Sapevo bene che non ci sarebbe stato altro da cercare dopo. Non potevo immaginare un finale migliore, e per me l’ultima partita a San Siro sarebbe stata quella conclusiva, ha dichiarato il difensore danese a TV 2 Sport.

Kjaer può vantare una lunga e significativa esperienza internazionale con la maglia della Danimarca: due presenze ai Mondiali in Sudafrica nel 2010, quattro partite da capitano durante il torneo in Russia nel 2018 e una presenza, sempre con la fascia al braccio, nei Mondiali in Qatar del 2022. Tre partecipazioni in cui ha saputo dimostrare e consolidare il suo ruolo di leader rappresentando il proprio Paese.

La sua straordinaria leadership è emersa anche in momenti difficili, come durante gli Europei del 2021, quando il malore improvviso di Christian Eriksen lo ha visto protagonista di una gestione esemplare, sia come uomo che come capitano in campo. Buona fortuna. (Fonte: FIFA)