SuperCoppa: Dumfries fa il fenomeno e porta in finale l’Inter. L’Atalanta ha fatto esperimenti

Inter-Atalanta 2-0 - Reti: 49’ e 61’ Dumfries.

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Gasperini ha sorpreso lasciando attoniti tutti quanti. Si è trovato difronte a un bivio. Giocare la Supercoppa italiana lontanissimo da Bergamo (quindi con anche il disagio del viaggio) dopo una striscia di partite tra campionato e Champions dove hanno giocato quasi sempre gli stessi giocatori. Questa sera ha fatto una scelta: verificare la tenuta di chi ha giocato meno gettandoli nella mischia difronte a una squadra forte come l’Inter.

Apparentemente è sembrata una scelta di arrendevolezza. Se fai così dichiari una manifesta inferiorità rispetto all’Inter e snobbi la competizione. Ma Gasperini ha respinto questa critica affermando che la sua squadra ha giocato una partita vera, pur provando alcuni giocatori che prima d’ora non erano mai partiti titolari.

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Nel primo tempo l’Atalanta ha resistito agli attacchi dell’Inter e non ha subito gol. Ma più che contrastare gli avversari milanesi l’Atalanta non ha fatto. In fase di costruzione i bergamaschi si sono trovati difronte una formazione forte fisicamente, preparata atleticamente e tecnicamente. Gente come Mkhitaryan, Chalanoglu e Barella, formano un centrocampo di tutto rispetto. La difesa è solida e sulle fasce Dimarco da una parte e Dumfries dall’altra sono due spine nel fianco. L’unica nota stonata dell’Inter è stato Lautaro Martinez che ha fallito alcune facili occasioni, anche per la bravura di Carnesecchi, che si è opposto parando tre-quattro tiri veramente importanti.

Gasperini decide di mettere Giorgio Scalvini a fianco di De Roon, alla sua prima partita da titolare dopo il lungo infortunio. E lo fa giocare da centrocampista. È chiaramente una prova per verificare se il giocatore (già provato in questo ruolo l’anno scorso) può dare una mano a un centrocampo che ha giocatori contati. Oltre a Ederson e De Roon l’Atalanta soffre un deficit qualitativo in quanto Sulemana ancora rimane un oggetto misterioso. E in attacco inserisce dal primo minuto il trio Brescianini, Samardzic e Zaniolo. Di quest’ultimo si è apprezzato lo spirito di sacrificio. Intento nel non far ripartire i portatori di palla o di contrastare lo sviluppo del gioco interista lo abbiamo visto spesso rincorrere Bisseck in ripiegamento verso la propria area.

Lo sviluppo del gioco atalantino ne ha risentito. Ovvio. Ma quello che non è successo nel primo tempo, vale a dire: attenzione alla partenza a razzo dell’Inter (cosa che però ha rischiato di accadere nei primi minuti alla prima palla persa) è successo nella ripresa.

Al 49’ Dumfries realizza un gol in area da vero attaccante in semigirata. Non entriamo nella polemica del calcio d’angolo che non c’era, della spinta di Dumfries a Scalvini che gli impedisce il contrasto. Sta di fatto che l’Inter si è dimostrata ancora una volta più forte e ha meritato di vincere la partita.

Paradossalmente il secondo gol lo ha preso quando Gasperini ha operato i cambi inserendo De Ketelaere, Ederson e Lookman. Dumfries bene imbeccato da un contropiede da manuale da parte dell’Inter chiude la palla di piatto sotto la traversa. Nulla da fare per Carnesecchi. E lì la partita si è di fatto chiusa, in quanto è vero che l’Atalanta ha avuto la possibilità di riaprirla. Prima con il gol di Ederson al 72’ annullato dal Var per un fuorigioco di De Ketelaere (millimetrico). E poi al 90’ con la doppia parata di Sommer sui colpi di testa in sequenza ravvicinata di Djimsiti e Lookman.

Ma è altrettanto vero che l’Inter in contropiede con tanto spazio a disposizione ha avuto più volte l’occasione di chiuderla sul 3-0. Cosa che non è avvenuta un po’ per bravura di Carnesecchi, un po’ per la stanchezza di Lautaro Martinez che ha sparacchiato alla bell’e meglio un pallone che poteva essere rifinito meglio, un po’ perché i suoi compagni con il fatto che lo vogliono far segnare a tutti i costi sprecano belle occasioni.

Morale della favola: l’Inter è sempre la più forte. L’Atalanta se voleva testare quanto si sia avvicinata nel valore della rosa e del gioco alla squadra di Simone Inzaghi, questa sera non si è potuto sapere fino in fondo, perché Gasperini ha mischiato le carte, prediligendo gli impegni in campionato.

A mente fredda, forse (ma azzardiamo il pensiero), si è preferito evitare di andare a giocare una seconda partita il 6 gennaio, e concentrarsi più sul campionato che in questo mese di gennaio allinea una serie di partite importanti da sommare alle due di Champions. Sabato 11 c’è l’Udinese, il 14 la Juventus, il 18 il Napoli, il 21 lo Sturm Graz, il 25 il Como, il 29 il Barcellona e l’1 febbraio il Torino.

Può bastare per far girare la testa a qualsiasi squadra di alta gamma. Accettiamo. Gasperini nel post partita ha ribadito che è soddisfatto del test sostenuto. “Non è che De Ketelaere, Lookman, Ederson, ecc. ecc. possono sempre giocare tutte le partite 90’. C’è bisogno dei cambi e se non provi i giocatori della rosa (non ho mandato in campo i Primavera) in queste competizioni impegnative, quando li provi?”.

Questa è andata, sacrificata sull’altare di un prosieguo di stagione che può ripetersi ad alto livello.

Inter-Atalanta 2-0

Reti: 49’ e 61’ Dumfries.

Inter: Sommer; Bisseck, de Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella (81’ Frattesi), Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco (76’ Darmian); Thuram (46’ Taremi), Lautaro. All. Simone Inzaghi.

Atalanta: Carnesecchi; Kossounou (67’ Palestra), Hien, Kolasinac; Zappacosta, Scalvini (62’ Djimsiti), de Roon, Ruggeri (56’ Ederson); Brescianini; Samardzic (56’ De Ketelaere), Zaniolo (56’ Lookman). All. Gasperini.

Arbitro: Daniele Chiffi della Sezione di Padova. IV ufficiale: Luca Zufferli della sezione di Udine, V.A.R. Rosario Abisso della sezione di Palermo.