Un’Atalanta dai due volti rimonta il Brugge con reti di Samardzic e Pasalic

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La felicità di Juric la si vede a fine gara. Va sotto la curva Nord e scaglia il braccio tre volte in segno di forza e il pubblico risponde con una ovazione. Applausi. Il mister nel primo tempo ci ha provato. Ha messo Ederson e Lookman, che sulla carta sembrava una formazione forte, ma che nella realtà, difronte a un Brugge bello e qualitativo, la suadra ha faticato. I due hanno faticato. Sono ancora molto lontani dalla forma smagliante. Poi fuori Lookman, dentro Sulemana, al confronto Lookman è apparso un giocatorino.

Il Brugge nel primo tempo con quel suo 4-5-1 ha messo in difficoltà l’Atalanta. Le due linee non sono da intendersi conservative per fare catenaccio. Tutt’altro, c’è sempre una linea di 5-1 in attacco, dove creano superiorità numerica occupando tutto il fronte e con grande capacità di palleggio fanno girare la palla e te la nascondono.

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È stata un’Atalanta a due facce e a due velocità. Intorno al 20’, sul primo vero affondo di Bellanova con relativo cross, il ragazzo sente tirare all’inguine. Rimane in campo fino al 45’, e non si sa se sia stato un bene o un male. Da quelle parti non si è più spinto come prima, mentre il Brugge faceva quello che voleva. Vinceva tutti i duelli, sempre primo sulle seconde palle e sempre al limite dell’area atalantina.

Con il loro pressing hanno costretto gli atalantini all’errore. Tanto è vero che De Roon (assai nervoso) ha toccato piano per il compagno e la palla è diventata un passaggio per Sandra, che la dà a Tresoldi che fa l’assist a Tzolis. Un dribbling e tiro a giro a superare Carnesecchi.

La ripresa è di tutt’altro tenore. Juric toglie Ederson e Lokman, Bellanova è stato sostituito con Zappacosta, ed entrano Sulemana e Samardzic. Anche Kossounou si ferma (problema muscolare anche per lui) e al suo posto entra Musah che va a occupare il posto di De Roon arretrato per necessità in difesa.

Il gol dell’Atalanta arriva al 74’. È frutto del primo e unico errore commesso in palleggio dai belgi. Musah si avventa sulla palla e va verso la porta. Si presenta davanti a Jackers che gli toglie la palla dai piedi, ma sulla respinta arriva Pasalic di gran corsa e il portiere, nel tentativo di riprendere la palla, lo stende. Rigore realizzato magistralmente da Samardzic.

La ripresa è frutto di una maggiore aggressione nerazzurra, di più possesso palla, di maggior palleggio e di azioni continue a insidiare la porta belga. Fino al rigore e all’angolo che ha permesso a Pasalic di incornare per il gol della vittoria.

A lui, Juric non rinuncia mai. Sarà che parlano la stessa lingua, sarà che hanno la stessa idea di calcio. Sta di fatto che Pasalic è sempre in formazione e non tradisce mai le attese. Questa sera si è distinto per essere entrato in entrambe le azioni da gol. Ora è l’atalantino che ha realizzato più gol (8) in Champions League.

Juric è euforico. Ha vinto la sua prima partita in Champions League: “Piano piano stiamo recuperando tutti quelli che mancavano e stiamo anche alzando il livello di gioco. Stasera abbiamo giocato contro una squadra forte, che l’anno scorso ci ha battuto due volte e ci ha eliminato. Sono bravissimi e hanno giocatori di qualità”. “Il primo tempo l’abbiamo gestito correttamente, abbiamo preso un gol sicuramente evitabile, però nel secondo tempo volevamo fare la partita come l’avevamo preparata, senza perdere la testa. Credo che nella ripresa li abbiamo schiacciati, creando tantissime occasioni da gol. I giocatori che sono entrati hanno dato una spinta enorme, è stata veramente una bella vittoria e penso anche meritata“.

Mario Pašalić, è l’eroe della serata: “Sono contento, però direi che la cosa più importante è la vittoria, che ci serviva molto dopo l’inizio non brillante di stasera e dopo la sconfitta pesante di Parigi. Ci godiamo il successo, però guardiamo già alla prossima, perché tra tre giorni si torna già in campo”.  “Le notti di Champions sono sempre speciali perché a livello calcistico, a livello di club, è la competizione massima che puoi raggiungere, che puoi giocare. Quindi è ovvio che ti danno ancora di più la spinta e sono speciali“.

Nicky Hayen, allenatore del Club Brugge, l’ha vista così: “Avevamo il controllo totale sulla partita, ma certi dettagli in Champions League fanno la differenza. Nel secondo tempo siamo calati e l’Atalanta ne ha approfittato. Abbiamo avuto anche qualche opportunità, però sapevamo che sarebbe stato difficile reggere certi ritmi fino all’ultimo minuto“.

Aleksandar Stanković, centrocampista del Club Brugge, parla a norme della squadra: “Gli aspetti positivi che portiamo a casa sono il primo tempo, il nostro possesso e il gol. Avevamo la partita in mano, poi l’Atalanta ci ha messo in difficoltà. Il rigore è stato subito per colpa nostra, poi c’è stata un po’ di confusione a centrocampo. Complimenti a Pašalić per il gol, ma dobbiamo migliorare. Fare punti non era irraggiungibile, nemmeno al momento del rigore, ma l’Atalanta ha esperienza, noi no. Complimenti a loro“.

ATALANTA-CLUB BRUGGE 2-1

Reti: 38′ Tzolis, 74′ Samardžić (su rigore), 87′ Pašalić.

Atalanta: Carnesecchi, Kossounou (53′ Musah), Djimsiti, Ahanor, Bellanova (46′ Zappacosta), Éderson, de Roon, Bernasconi, Pašalić (61′ Samardžić), Krstović (89′ Brescianini), Lookman (61′ Kamaldeen). A disposizione: Rossi, Sportiello, Obrić, Brescianini, Maldini. Allenatore: Ivan Jurić.

Club Brugge: Jackers, Sabbe (89′ Meijer), Ordonez (89′ Romero), Mechele, Seys, Sandra (89′ Campbell), Stankovic, Vanaken, Carlos Forbs (75′ Vetlesen), Tresoldi (64′ Vermant), Tzolis. A disposizione: Van den Heuvel, Reis, Nilsson, Osuji, Siquet, Audoor, Diakhon. Allenatore: Nicky Hayen.

Arbitro: Espen Eskås (NOR). Assistenti: Isaak Elias Bashevkin (NOR) e Jan Erik Engan (NOR).
IV ufficiale: Rohit Saggi (NOR). V.A.R. Bastian Dankert (GER), A.V.A.R. Sören Storks (GER).

Note: ammoniti Musah; De Roon.