Gasperini è stato chiarissimo. All’arrivo della distinta della formazione messa in campo si è capito che ha voluto preservare tutti i titolarissimi delle energie fisico-mentali e anche per preservarli da eventuali infortuni. Toloi (a sinistra) con Hien e Posch a formare la linea difensiva. Il centrocampo è assolutamente inedito con Sulemana-Pasalic a formare la linea di copertura e costruzione del gioco. Sugli esterni Cuadrado a destra e Ruggeri a sinistra e i tre davanti: Samardzic, Brescianini (a sinistra) con Retegui punta centrale.
Il Cagliari senza affanno ha soprattutto pensato a non rischiare mai. E in modo molto ordinato ha sempre coperto le linee di passaggio dei nerazzurri e con passaggi corti e senza mai strappare ha sempre cercato di coprire la linea difensiva con tanti giocatori sempre dietro la linea della palla.
L’Atalanta ha pagato il poco affiatamento di questa formazione che così rivoluzionata non la si era vista neanche con la partita di Coppa Italia contro il Cesena.
La costruzione del gioco dei nerazzurri risultava sempre abbastanza scontata e sterile. Nessuno spunto di rilievo che non portava né a tiri né a possibili pericoli per la porta difesa da Caprile.
Sulemana ha fatto il compitino, senza mai rischiare, con passaggi facili (fin troppo) e Samardzic – chiamato al colpo di genio – è incappato in una domenica di involuzione. Ha sbagliato parecchio e non è mai riuscito a rendersi pericoloso o a trovare un filtrante illuminante per i compagni.
Un po’ di brio l’ha messo Cuadrado, ma man mano passava il tempo veniva meno anche la sua efficacia. Gasp ha cercato di smuovere un po’ le acque spostando il colombiano a sinistra e portando a destra Brescianini, senza esiti positivi.
La ripresa ha visto l’inserimento di De Ketelaere a sostituzione di uno spento Samardzic, di Palestra per Cuadrado, di Ederson per Brescianini e di Vlahovic per Retegui. Qualcosa di più si è visto, ma più altro le azioni si traducevano in cross e pochi tiri. Un paio sono stati pericolosi verso la fine della gara quando l’Atalanta ha cercato di pressare di più il Cagliari: all’85’ un tiro di De Ketelaere è stato deviato di poco fuori; all’89’ Vlahovic impegna severamente Caprile che se la cava. E al 91’ Pasalic manda fuori di poco una ghiotta occasione.
È stato un sabato interlocutorio di campionato (e tanta grazia che non si è perso) tra le due gare di plyaoff di Champions contro il Brugge. Martedì sera, infatti, il Gewiss ribollirà perché l’Atalanta se vuole passare il turno dovrà battere i belgi con almeno due reti di scarto. E lì non ci sono calcoli da fare e giocatori da risparmiare.
C’è un dato che da settimane ricorre con una certa continuità. Riguarda i chilometri percorsi dalla squadra nerazzurra. Anche oggi rispetto al Cagliari l’Atalanta ha corso 3 chilometri complessivi in meno dei rossoblù: 116 contro 119. Che sia un segnale riferito al calo atletico dei giocatori di Gasperini? Di sicuro questo dato coincide con la mancanza di risultati. Ma martedì è gara senza appello e occorrerà dare fondo a ogni goccia di sudore.
Atalanta-Cagliari 0-0
Atalanta: Carnesecchi 6.5; Posch 7.2, Hien 7.1, Toloi 7.2; Cuadrado 6.8 (56’ Palestra 6.8), Sulemana 6.6 (74’ De Roon 6.4), Pasalic 6.6, Ruggeri MVP 7.3; Samardzic 6.2 (46’ De Ketelaere 6.2), Brescianini 6.5 (67’ Ederson 6.2), Retegui 6.1 (56’ Vlahovic 6.3). All. Gasperini 6.63.
Cagliari: Caprile 6.8; Zappa 6.7, Mina 7.1, Luperto 6.8, Augello 6.8; Adopo 6.7, Makoumbou 7; Zortea 7, Deiola 6.4 (79’ Marin 6), Felici 6.4 (67’ Coman 6.2); Piccoli 6.2 (91’ Pavoletti 6.2). All. Nicola 6.60.
Arbitro: Matteo Marchetti della sezione di Ostia Lido; IV ufficiale: Francesco Cosso della sezione di Reggio Calabria; VAR: Marco Guida della sezione di Torre Annunziata.