Quando viene meno la velocità e le giocate di prima, l’Atalanta diventa prevedibile. Lenta. Noiosa. Mille passaggi in orizzontale in attesa di poter fare un’imbucata agli inserimenti degli attaccanti. Che, però, con il Sassuolo non si sono mai concretizzate. Grosso ha messo in campo il suo Sassuolo così corto e compatto che è stato impossibile per i nerazzurri penetrare dentro le pieghe per essere pericolosi. Soltanto in una occasione ci è riuscita, al 10’, quando Lookman ha abbattuto Idzes (che ci ha messo la faccia) con un pallone destinato a gonfiare la rete.
Al contrario, il Sassuolo ogniqualvolta veniva avanti tagliava la difesa atalantina come si affonda una lama in un burro tiepido. Troppa poca cosa. Fadera, Berardi e Pinamonti hanno svolto un lavoro straordinario, anche nei ripiegamenti difensivi. E i gol (rigore a parte) sono stati di ottima fattura. Bravi davvero.
In mezzo al campo Matic è sembrato un leone a confronto di un Ederson appannato e di un Pasalic sempre troppo basso. E la difesa neroverde non ha permesso quasi nulla agli attaccanti nerazzurri.
Per l’ennesima volta si registra una differenza abissale di chilometri percorsi. Il Sassuolo ha coperto qualcosa come 122 chilometri, dieci più dell’Atalanta (112). Questo dato che si ripete spesso vorrà pur dire qualcosa.
Ma ciò che più impressiona è questa mancanza di pericolo che i giocatori dell’Atalanta non percepiscono. Sembra quasi che, consapevoli della loro qualità, siano convinti di potersela giocare e vincere con chiunque, ma non ci mettono la stessa forza, la stessa energia, la stessa fame. E alla fine ci si ritrova a fare i conti con le scottature. Ormai si è passati dalla pareggite alle sconfitte. Così facendo si sta scivolando pericolosamente nella zona salvezza. E sappiamo bene quanto sia difficile nella mente dei giocatori riuscire a invertire la rotta.
Ci si aspettava continuità, ma è arrivata non tanto per i risultati positivi, quanto per la mediocrità espressa. E ora? I punti volano via come le foglie d’autunno sugli alberi. Dopo dieci anni i tifosi hanno mugugnato e fischiato la squadra per il non gioco. Ci eravamo abituati bene. Ora è difficile rassegnarsi a un livello più basso.
ATALANTA-SASSUOLO 0-3
Reti: 29′ Berardi (su rigore), 47′ Pinamonti, 66′ Berardi.
Atalanta: Carnesecchi 5, Kossounou 6 (46′ Djimsiti 6.1), Hien 6, Ahanor 6.1, Bellanova 6, Éderson 6.3 (46′ De Ketelaere 6.1), Pašalić 6.3, Zappacosta 6.9 (84′ Zalewski 6), Samardžić 6.3, Lookman 6.1 (78′ Kamaldeen 6.2), Krstović 6.1 (58′ Scamacca 6). A disposizione: Rossi, Sportiello, Musah, de Roon, Kolašinac, Scalvini, Brescianini, Bernasconi, Maldini. Allenatore: Ivan Jurić 6.10.
Sassuolo: Muric 6.8, Walukiewicz 6.9, Idzes 7.4, Muharemovic 7.5, Candé 6.6 (81′ Doig 6.1), Koné 6.6 (91′ Iannoni 6.1), Matic 8.1, Thorstvedt 7.6, Berardi 8.9 (91′ Cheddira 6.1), Pinamonti 8 (91′ Pierini 6), Fadera 6.5 (60′ Laurienté 6.3). A disposizione: Satalino, Turati, Zacchi, Moro, Coulibaly, Odenthal, Lipani, Vranckx. Allenatore: Fabio Grosso 6.98.
Arbitro: Valerio Crezzini della sezione di Siena (assistenti Gamal Mokhtar di Lecco e Marco Ceccon di Lovere, IV ufficiale Livio Marinelli di Tivoli, V.A.R. Daniele Paterna di Teramo, A.V.A.R. Federico La Penna di Roma 1).
Note: ammoniti Muric (S), Candé (S).













