Al suo settimo anno Gasperini per la sesta volta porta la sua Atalanta in Europa. L’uomo è felice. “Non ero così convinto che questa squadra fosse da Europa League, ma ce l’abbiamo fatta”.
Il popolo esulta. Invoca Gasperini a gran voce. “Resta a Bergamo” cantano i tifosi. Poi durante la gara appare uno striscione con la scritta: “Gasperini assaltiamo l’Europa insieme”. “Il tifo mi rende felice – dice a fine gara mister Gasperini -. Non voglio deludere le loro aspettative. A Bergamo c’è una grande compattezza tra squadra, società e pubblico”.
L’Atalanta è scesa in campo con la determinazione giusta per ottenere la vittoria che le avrebbe garantito il quinto posto e l’accesso all’Europa League. E così è stato. Si è trattato di una torta realizzata da Koopmeiners, autore di una tripletta, con sopra due belle ciliegine: una di Holjlund e una di Muriel che hanno apparecchiato la festa per i tifosi.
Il primo gol dell’olandese non è proprio la specialità della casa. Lo ha fatto di testa, mentre qualche minuto prima aveva avuto una colossale occasione sprecata con un tiraccio.
Mentre il terzo gol è una vera chicca, che ha riportato alla mente il gol di Ilicic contro il Torino, realizzato da metà campo. Koopmeiners lo ha imitato un po’. Si è trovato appena oltre la linea di centrocampo decentrato sulla sinistra. Ha dato uno sguardo per cercare i compagni e si è accorto che Di Gregorio stazionava al limite della propria area. Così ha fatto partire una palombella di precisione che è andata a infilarsi proprio sotto la traversa, superando il portiere che non ha potuto nulla. A quel punto lo stadio è esploso di gioia e tutti i compagni, panchina compresa, sono accorsi ad abbracciare questo fenomeno. Un giocatore che pensa di poter fare gol in quella maniera e lo realizza, dice della potenzialità del soggetto.
Poi c’è stato spazio anche per Hojlund, il cui traversone guarda caso è stato fatto ancora da Koopmeiners e per Muriel che ha chiuso con questo bel ricordo un’annata non brillante. Hojlund ha cercato il gol per tutta la partita e quando ha lasciato il posto a Muriel si è rivolto a salutare lo stadio consapevole che questa potrebbe essere stata la sua ultima volta con la maglia dell’Atalanta.
Da parte sua il Monza di Palladino ha dimostrato di essere una buona squadra dal centrocampo in avanti. Manovra bene, tecnicamente fa giocate pregevoli, ma la difesa, se viene pressata – come è successo contro l’Atalanta – sbanda non poco e commette errori anche gravi.
Palladino difende gli errori dei suoi dicendo che “è vero, ci sono stati errori, ma è l’Atalanta che ti porta a giocare male e a indurti all’errore”. Sarà, ma Caldirola e Izzo forse non sono più una garanzia come lo sono stati in gioventù.
I gol del Monza sono arrivati da due ex atalantini. Uno, molto bello, di Colpani, a conclusione di un’azione corale, che ha piazzato all’incrocio un tiro a giro su cui Sportiello non ha potuto fare nulla. E uno di Petagna che, con forza, ha superato Djimsiti ed è andato con la palla in rete, senza che alcun atalantino riuscisse a fermarlo.
Da segnalare intorno al 70’ i cinque minuti di black out dell’arbitro Di Bello. Richiamato dal Var ad analizzare un fallo di mano in area ritiene che il braccio del difensore monzese sia in posizione consona e non assegna il calcio di rigore. Una valutazione del tutto condivisibile. Poi, però, fischia un fallo di mano a Hojlund quando questi, dopo che la palla gli è schizzata sul gomito attaccatissimo al corpo, si era liberato dell’ultimo avversario e si stava dirigendo solo davanti a Di Gregorio. Due pesi due misure. Gasperini protesta vivacemente e riceve un giallo e (forse perché sono volate parole grosse) seguito immediatamente anche dal rosso.
Il gioco riprende e Marlon (che aveva appena sostituito Izzo) al suo primo contrasto viene espulso. Di Bello vede una scorrettezza non apparsa così eclatante. Insomma, la pezza è stata peggio del buco.
Da quel momento, con il Monza in dieci uomini la partita si può dire sia terminata lì; solo l’arbitro ha pensato di concedere a una gara che non aveva più nulla da chiedere né da una parte né dall’altra otto minuti di recupero.
Al triplice fischio è scattata la festa. Maglietta celebrativa del ritorno dell’Atalanta in Europa; giro d’onore in tutti i settori dello stadio e ola finale sotto la Curva Nord e, a sorpresa, sono usciti a salutare i tifosi anche due ex atalantini: Freuler e Malinovskyi.
Da domani partirà la ricostruzione della nuova curva Sud, ma anche la ricostruzione di una squadra che Gasperini – “dopo sette anni lo posso chiedere” – vuole attentamente valutare con la società nel rispetto dei ruoli. “Prevedo che sarà un mercato difficilissimo, così come difficile sarà la prossima stagione. In Europa ci sono squadre molto forti e il campionato sarà più equilibrato rispetto a quello appena concluso”.
Per ora godiamoci questa notte al profumo di Europa League.
Atalanta-Monza 5-2
Reti: 12’ Koopmeiners, 46’ Koopmeiners, 51’ Colpani, 74’ Hojlund, 79’ Koopmeiners, 81’ Petagna, 91’ Muriel.
Atalanta: Sportiello 6.2 (88’ Rossi 6.3); Toloi 6.2, Djimsiti 6.6, Scalvini 6.1 (60’ Okoli 6.3); Zappacosta 6.5, De Roon 6.8, Ederson 6.8 (88’ De Nipoti 6.4), Maehle 7.7; Pasalic 6.3 (60’ Lookman 7.1), Koopmeiners 10; Hojlund 7.9 (83’ Muriel 6.8). All. Gasperini 6.8.
Monza: Di Gregorio 6.4; Izzo 5.8 (69’ Birindelli 6.1), Pablo Marì 6.2, Caldirola 5.5; Ciurria 6.5 (82’ Antov 6.2), Pessina 6.5, Rovella 6.3, Carlos Augusto 6.6; Colpani 7.5 (69’ Marlon 5), Caprari 6.7 (81’ Machìn 6.3); Mota Carvalho 7 (62’ Petagna 6.8). All. Palladino 6.3.
Arbitro: Di Bello.