La regola secondo cui o si vince o si impara vale in tutte le discipline sportive. Ma il modo in cui alla prima di campionato una corazzata come Agnelli Tipiesse ha ceduto le armi in quel di Castellana Grotte ha insegnato una volta di più che, pure essendo forti sulla carta, bisogna lottare su ogni palla e dare tutto in termini di energie restando concentrati. Forse un peccato di presunzione pensare di essere comunque i più forti e incutere timori nell’avversario, che invece ha giocato con la grinta necessaria e la voglia di imporsi alla favorita. E così i tarantini hanno coniato a modo loro il “Mola mia” di stampo bergamasco.
“Abbiamo perso male” sentenzia coach Gianluca Graziosi, senza se e senza ma.
Cosa non ha funzionato nella gara di esordio?
Abbiamo giocato poco da squadra, con poca disponibilità a lottare su tutti i palloni, forse nei ragazzi è maturata la convinzione che la gara potesse risultare più semplice, alla luce di quanto visto in precampionato. Siamo partiti bene, ma quando gli avversari hanno cominciato a piazzare i loro colpi ci siamo smarriti. Ognuno ha provato a risolverla a modo suo, ma sappiamo bene che esiste solo il gioco di squadra. Dobbiamo ritrovare il gusto di giocare bene, sapendo che il talento deve mettersi a disposizione della squadra. Basti pensare a Leon, considerato il migliore giocatore al mondo, che non riesce a vincere né con Perugia né con la Polonia.
Dopo la stagione passata al massimo livello e con due trofei conquistati, alla luce dei nuovi innesti, qual è il valore dell’attuale roster?
Sicuramente competitivo e, sulla carta, superiore a quello della passata stagione. Magari qualcuno ha pensato che, essendoci rinforzati, bastasse la sufficienza per vincere le partite. E invece così non è.
L’impressione è che nella gara di esordio i giocatori quasi aspettassero di avvantaggiarsi degli errori avversari
Lo confermo. Siamo andati là con sufficienza pensando che la partita fosse semplice, avendoli visti a studiati in precampionato e a video. Pensavamo che con poco si potesse vincere. Come sempre succede, alla prima difficoltà ci si innervosisce al punto da rimediare due cartellini rossi. Senza le necessaria serenità diventa difficile esprimersi al meglio delle proprie possibilità.
Paradossalmente, un passo falso così maturato, seguito da un turno di riposo, può fare bene alla squadra?
Me lo auguro vivamente. La sosta non è mai produttiva quando vinci, in questo caso avere qualche giorno in più per rimettere a posto le cose alla fine forse ci avrà dato una mano.