Il futuro di una società come l’AlbinoLeffe non può che essere riposto nel vivaio. Per due validi motivi. La nuova stagione è stata vissuta con la stessa umiltà e uguale impegno con cui si affrontavano le partite più difficili contro le squadre di grande tradizione e pluriscudettate.
Giovanni Bonavita, responsabile del settore giovanile dell’AlbinoLeffe, non nasconde che se lo aspettava, ma salutare l’ingresso dei giovani allenati da Federico Caccia nella top four degli Allievi NInnanzitutto in ossequio alla filosofia che ispira il progetto calcistico da quando è nato in Valle Seriana, che mette al primo posto la creazione di una scuola di base capace di valorizzare i singoli elementi accompagnandone la crescita. E poi per la mancanza di cospicue risorse economiche che sarebbero necessarie per attrezzare una squadra competitiva e garantire sontuosi contratti. Se il calcio è tecnica, passione, entusiasmo e voglia di emergere, ebbene una delle dimore di questi principi e motivazioni è certamente il centro sportivo di Zanica, dove peraltro sta tenendo le sue lezioni periodiche il mitico Horst Wein, profeta del Funino, con il suo fedele Marcello Nardini, ex portiere di Premier League, che lo accompagna nella divulgazione del calcio a misura dei ragazzi.
La retrocessione dalla B ha imposto anche alle squadre giovanili dell’AlbinoLeffe di confrontarsi con i pari età delle squadre di LegaPro, abbandonando le sfide con i grandi club che pure nelle passate stagioni avevano regalato più di una soddisfazione ai campioni in erba in maglia bluceleste. azionali di Lega Pro è una conferma dell’ottimo lavoro svolto e della continuità che il vivaio seriano è capace di esprimere anche in situazioni molto diverse. Nel calcio nulla può essere scontato e la scala dei valori non è una etichetta, ma un marchio di qualità da confermare ogni volta sul campo. Ci sono attese che possono essere smentite e traguardi che possono sfumare, per esempio, quando entra in gioco la presunzione. Un atteggiamento vietato in casa AlbinoLeffe, dove i tecnici delle giovanili hanno la pazienza di aspettare e non pretendere maturazioni rapide. Spesso c’è bisogno di un paio di stagioni affinché alle doti tecniche si accompagni un’adeguata crescita dal punto di vista fisico e temperamentale. Calciatori sì, ma anche e soprattutto adolescenti, ragazzi e poi giovanotti che imparino ad assumersi le proprie responsabilità e sappiano interpretare il lavoro di gruppo per formare squadre competitive.
A Chianciano Terme, teatro della Final Eight dei campionati allievi nazionali, ci sono da una parte le migliori formazioni di A e B e dall’altra quelle di LegaPro. Un confronto a distanza che vale come se si giocasse gli uni contro gli altri di diversa categoria. Alla fine c’è l’appuntamento con la supercoppa. La scuola, tra valutazioni di italiano e matematica, ha già emesso i suoi verdetti. Il movimento calcistico si prende una settimana per chiudere una stagione che, comunque vada, ha regalato traguardi importanti.