Ciclisti ironizzati e sotto attacco

497

Si può ironizzare a piè spinto e senza freni su chi usa la bicicletta per muoversi, rappresentandolo come un ostacolo alla circolazione automobilistica? Arrivando a pensare di mettere il ciclista rallentatore nel mirino? Tutto ciò mentre famiglie distrutte dal dolore piangono i loro cari, vittime di incidenti stradali? Sarebbe già di per sé grave se l’insensato ragionamento (che non fa ridere) appartenesse a qualche leone da tastiera, indisturbato navigatore dei social. Stavolta l’esternazione aberrante arriva da un programma televisivo. Talmente lo è stata da spingere Federciclismo a intervenire, per stigmatizzare alcuni fatti incresciosi che hanno avuto una risonanza importante perché originati da programmi TV. Ci si riferisce alla diffusione di alcuni messaggi, promossi come satirici, contro il mondo del ciclismo e di chi va in bicicletta.

La Federciclismo esprime il dissenso assoluto verso questi episodi. Tale posizione non vuole essere una censura verso la satira, ma un biasimo verso messaggi che contribuiscono a creare un sentimento generale in cui prevale l’intolleranza.

forbes

La Federazione, in collaborazione con Istituzioni ed altri enti, sta invece lavorando per realizzare progetti che sensibilizzino l’attenzione da parte degli automobilisti nei confronti dei ciclisti e più in generale per il rispetto tra tutti gli utenti della strada. Basta ricordare gli impegni nelle Scuole primarie e secondarie sull’educazione stradale, in collaborazione della Polizia di Stato e il Ministero della Pubblica Istruzione. Tra queste attività rientra anche l’importante iniziativa legata al tema della sicurezza stradale che sarà trattato dal consigliere federale Gianantonio Crisafulli e dal presidente della Commissione Sicurezza Roberto Sgalla domani, martedì 2 novembre a Roma, in occasione del Focus sulla sicurezza organizzato dall’ACSI.

L’impegno della Federazione, in questo campo, non è rivolto soltanto al mondo dei professionisti e degli agonisti, che ogni giorno si allenano sulle strade, ma anche alle tante famiglie e singoli soggetti che attraverso l’uso della bicicletta nelle città esprimono un importante messaggio di sostenibilità e rispetto dell’ambiente. La FCI sta valutando come far valere i diritti di queste persone ed esprime preoccupazione per come certi tipi di satira, invece, possano portare un nocumento a questi sforzi per la creazione di una cultura del rispetto e della tolleranza.

La Federazione si batte e si batterà sempre con tutte le energie a disposizione per difendere l’altissimo valore sociale che il ciclismo sa esprimere”.