Eugenio Sorrentino
Citare Gherardo Noris significa fare la conta di migliaia di piccoli e grandi sciatori che hanno potuto animare la propria passione grazie a un uomo straordinario, di vecchio stampo ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro. La scomparsa, all’età di 94 anni, dello storico presidente dello Sci Club Goggi di Bergamo, chiude il capitolo dell’esistenza in vita, ne apre un altro in cui inanellare i suoi insegnamenti. Pare che prima di andarsene abbia voluto affidare a un messaggio in video, rivolto ai consiglieri dello Sci Club Goggi, una raccomandazione che ne riassume lo splendore e la nobiltà dell’animo. Un messaggio dedicato alle donne. “Portate loro sempre il massimo rispetto, difendetele, amatele e ascoltatele. Dalle donne c’è solo da imparare“. Parole che illuminano e tuonano, spiegano l’affetto che intere generazioni di sportivi gli hanno sempre mostrato. Tra i tanti cresciuti nella sua cantera bianca c’è un certo Gustavo Thoeni. Ma bisogna ricordare Fausto Radici, Paola e Lara Magoni, fino ad arrivare a Sofia Goggia. Si era avvicinato da ventenne allo sci, dopo avere praticato molti sport: dall’atletica al nuoto e al ciclismo, dal basket alla pallavolo. Con lo sci è stato amore a priva vista e poco importa che non sia riuscito a primeggiare in gara. Lo ha fatto da dirigente sportivo, al punto da vedersi appuntare il distintivo d’oro della Federazione Italiana Sport Invernali. Mai per sé, sempre per gli altri. Aveva capito che senza il volano dei giovani non può esserci avvenire, che insegnare a competere è una scuola di vita che erudisce e integra l’apprendimento didattico. Così non ci saranno mai scarti e ogni sportivo in erba avrà imparato ad accettare le sfide.
Trentacinque anni di presidenza dello Sci Club Goggi hanno segnato una lunga epoca. La scomparsa dell’ingegnere, il quale ha condotto con i figli Umberto e Antonio uno studio professionale prestigioso per opere e competenza, consegna una testimonianza di vita e l’esempio di grande statura morale applicata all’impegno di promuovere gli sport invernali con il solo fine di accompagnare i giovani nella crescita. Non tutti coloro i quali in giovanissima età hanno inforcato gli sci sono diventati campioni, certamente si sono formati ai valori che lo sport richiama e serviti a farne uomini e donne consapevoli del ruolo sociale e civile. Verso la fine dei suoi giorni sentiva di avere nel cuore un senso di leggerezza e di sollievo, nella speranza di essere stato di aiuto alle nuove generazioni e non solo.