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I camici della Valseriana

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Federica Sorrentino

Il brand di main sponsor che spicca sulla casacca
dell’Atalanta ha fatto il giro del mondo,
esattamente come le aziende di Radici Group che
dalla Val Seriana si è espansa con le sue
produzioni restando legata al suo cuore
bergamasco e continuando a sostenere, oltre al
calcio, lo sci alpino con lo Sci Club Radici e
l’atletica leggera con la presenza ventennale nella
società sportiva Recastello, di cui è anche sponsor
tecnico.
La famiglia di Radici Group da sempre ha sposato
lo sport quanto la solidarietà. Ed è stato normale
che sentisse propria la battaglia contro il
coronavirus, non solo attraverso il sostegno
economico alle strutture ospedaliere e al mondo
del volontariato di protezione civile, ma portando
ulteriore aiuto con la produzione di camici,
copricapo e calzari per proteggere medici,
infermieri e personale sanitario.
RadiciGroup, con la sua divisione specializzata
nella produzione di un tessuto non tessuto dalle
elevate performance, ha dato vita a un progetto
espressione della flessibilità e della capacità
bergamasca di rispondere alle sfide più complesse.
RadiciGroup ha approntato oltre 10mila metri di
tessuto, per i quali sono già state fatte le prove di
accoppiamento con un film protettivo realizzato
dall’azienda bergamasca Plastik, seguite dalle
prove di idoneità per uso medicale.
Importantissima anche la risposta e la
tempestività di alcuni confezionisti locali, che si
sono messi subito in gioco per realizzare gli
indumenti secondo i modelli in uso al personale
sanitario che sono stati messi a disposizione
dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
«Ci siamo chiesti come potevamo essere di aiuto in
questa emergenza – ha sottolineato Angelo Radici,
Presidente di RadiciGroup – abbiamo così coinvolto
altre aziende del territorio che immediatamente si
sono schierate per mettere a punto una filiera
credibile e certificata e far fronte alla necessità di
protezione dei nostri medici».
«RadiciGroup, leader a livello internazionale di
poliammidi, fibre sintetiche e tecnopolimeri, è
scesa in campo per produrre camici, copricapi e
calzari speciali per proteggere medici e infermieri,
ottenendo tutte le autorizzazioni a livello europeo.
Questa attività è sostenuta da una componente
sociale – ha aggiunto il vicepresidente Maurizio
Radici».
Un progetto espressione della capacità bergamasca
di rispondere alle sfide più complesse.
I primi 5mila camici sono stati donati all’Ospedale
Papa Giovanni XXXIII di Bergamo.

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