Ingegneri Bergamo ai tricolori di Grosseto nel ricordo di Gianandrea Schiavi

La formazione a 11 giocatori di Bergamo è stata eliminata dopo la sconfitta decisiva per 1-0 nel match finale contro i colleghi di Cosenza, con rete subita al 93'.

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di Giambattista Gherardi
Dal 6 al 9 giugno è stata disputata a Grosseto la prima fase dei Campionati Nazionali di calcio riservati agli Ingegneri, cui ha presenziato una folta delegazione (oltre 40 i componenti) dell’Associazione Ingegneri Bergamo. Al bilancio complessivo ampiamente positivo si affianca quello sportivo in chiaroscuro, che ha visto eliminata la formazione a 11 giocatori, dopo la sconfitta decisiva per 1-0 nel match finale contro i colleghi di Cosenza, con rete subita al 93′.

Una eliminazione che brucia, considerando che negli ultimi due anni per i bergamaschi erano arrivati Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa. Note positive, invece, per la formazione a 8 giocatori over 40, che ha conquistato il pass per le finali (sempre a Grosseto) dal 5 all’8 settembre. La squadra nei tre incontri disputati ha conquistato 7 punti (prima del girone) segnando 9 gol senza subirne alcuno. Un meritato score per i mister Michele Giorgio e Paolo Fornoni, supportati dal DS Luca Morstabilini.

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Ingegneri BergamoLa delegazione bergamasca, unitamente a organizzatori e delegazioni di tutta Italia, ha reso omaggio a Grosseto a Gianandrea Schiavi, giovane ingegnere morto improvvisamente e fra i primi promotori delle formazioni calcistiche orobiche. A Grosseto erano presenti la compagna Elena e i figli Vittoria, Azzurra e Giorgio.

Quando ho proposto all’AssIngBG di istituire la squadra calcio A8 Over 40 – ha ricordato Luca Morstabilini l’ho fatto principalmente per ritrovare e condividere i bei tempi passati con i vecchi compagni di squadra. Tra questi spiccava il nome di Gianandrea Schiavi, che non rappresenta solo un collega ma un amico intimo con cui abbiamo condiviso tantissimo. Oggi mi trovo a dedicare a lui, il nostro grande “Sasso” con la maglia numero 17, questo passaggio del turno. La morte pone fine a una vita, non a un legame. Gianandrea sarà per sempre con noi“.