Bergamo, terra di pallavolisti. I numeri dicono che la provincia orobica completa il quadro del volley in Italia per il 16 per cento, classificandosi al quarto-quinto posto nazionale per numeri di atleti che frequentano questo sport, di cui il 75 per cento donne.
Ma da anni Bergamo aspetta di poter vedere, oltre a una squadra femminile (la Bergamo Volley 1991) anche una squadra maschile in SuperLega.
E allora, che fare? Dal 2022 è nato un progetto che vede la collaborazione di quattro paesi: Scanzorosciate, Ranica, Seriate e Grassobbio a cui si aggiungono Villa di Serio e Ares Redona che, in particolare, offrono gli spazi dove poter far giocare i ragazzi, dagli Under 12 agli Under 19. Si è partiti con tre squadre e 40 atleti, fino ad arrivare a oggi con 10 squadre e 150-200 atleti.

Ma solo oggi il progetto può decollare in quanto è arrivato uno sponsor che intende avallare il progetto per il prossimo triennio: la People Spa di Luigi Birtolo, ente accreditato presso Regione Lombardia per le politiche attive del lavoro e formazione.
People dà anche il nome al progetto, che d’ora in poi si chiamerà People YVC (Young Volley Club). L’insegna è raccolta in uno slogan: Lo sport unisce giovani, famiglie, territorio e futuro. E si vuol dare valore al lavoro che si fa.
Il Direttore sportivo del progetto, Giampietro Gritti, sottolinea che è un’opportunità e un’occasione che viene offerta a tutti i ragazzi. Partire dal settore giovanile per poter arrivare un giorno a calcare il teraflex dei campionati nazionali professionistici.
Per coordinare il progetto è stato chiamato come direttore tecnico Paolo Guerini.
Dai presidenti della società Giancarlo Viti e dello Scanzo Volley Andrea Rinaldi viene sottolineata l’importanza di fare rete con il territorio a tutti i livelli.
La presentazione del progetto, con tutte le squadre giovanili presenti, è avvenuta nella sala convegni di Confindustria al Kilometro Rosso. I ragazzi, che hanno portato tanta allegria e vivacità, se ne sono tornati a casa con la consapevolezza che qui si fa sul serio. La mission? Prima di tutto è quella di educare con lo sport. Al resto ci penserà l’impegno dei ragazzi. Che hanno capito che nel breve periodo c’è la volontà di sfondare in A1. E chissà che non siano proprio questi stessi ragazzi a farlo.