Atleti paralimpici, ovvero diversamente abili che fanno sport. E’ questa la realtà della Polisportiva Bergamasca Onlus che taglia il traguardo dei trent’anni di attività. Una ricorrenza celebrata in due tempi: al Palamonti, sede del Club Alpino Italiano di Bergamo, per un confronto sulla realtà delle discipline paralimpiche praticate sul territorio provinciale e le necessità di spingere per avviare il maggior numero di ragazzi disabili all’attività sportiva di base. Al Centro Sportivo Italcementi per una kermesse indetta domenica 29 ottobre con la partecipazione e il coinvolgimento dei 250 atleti iscritti alla polisportiva che presta la sua opera nel campo dello sport per persone con disabilità. Tra le varie testimonianze quella di Mario Poletti, tecnico della nazionale di atletica leggera paralimpica che ha guidato Martina Caironi al trionfo sui 100 metri a Londra 2012, e Mario Esposito, con alle spalle cinque Paralimpiadi e una medaglia di bronzo a squadre nel tiro con l’arco a Pechino 2008, quando la PHB ha festeggiato anche l’argento individuale nell’arco compound open di Alberto Simonelli e l’oro di Maria Poiani nei 50 stile libero categoria S11 non vedenti. Da Barcellona ’92 a Londra 2012 la Polisportiva, attualmente presieduta da Maria Clelia Rebussi, è sempre stata rappresentata, ad eccezione di Atene 2004. In più da registrare la partecipazione di Ermenegildo Arnoldi nello sci di fondo 5 e 10 km alle Paralimpiadi invernali di Torino 2006. Nel palmares agonistico anche quattro titoli mondiali. Ma ancora più meritoria, anche se non direttamente sotto la luce dei riflettori, l’attività di base svolta con il contributo fondamentale dei volontari. Fondata da un gruppo di sette persone affette da paraplegia, la PHB svolge un ruolo fondamentale nell’avviamento alo sport di persone con disabilità: dal semplice impegno ludico-ricreativo a quello amatoriale, che può sfociare in quello agonistico. A supporto di questo impegno si inserisce l’obiettivo di una borsa di studio per sviluppare un concept di sedia a rotelle ad uso sportivo, modulabile e adattabile alle caratteristiche individuale, che possa essere prodotta a basso costo e diventare accessibile per le famiglie dei disabili da avviare alla pratica sportiva. Un’idea lanciata dal Rotary Club Dalmine Centenario e sposata da Mario Poletti e dalla PHB. A completare il messaggio c’è il cortometraggio in bianco e nero “The Perfect Machine” per la regia di Alberto Nacci, con protagonisti atleti diversamente abili visti attraverso la proposizione di particolare in chiaroscuro degli attrezzi sportivi.