Federico Errante
La rinascita di Roberta Midali. La bergamasca, dopo essere stata esclusa dalle squadre nazionali di sci, si sta prendendo grandi soddisfazioni e ora è tornata a sognare. Sembra decisamente una nuova vita per la 25enne di Branzi che pare aver trovato l’abbrivio giusto dopo più “down” che “up”. E chissà se proprio l’uscita dai radar della Fisi non sia stata la molla per pungolarne l’orgoglio. Fatto sta che la scorsa settimana a Berchtesgaden, in Germania, in Coppa Europa, dopo il terzo posto ottenuto a San Valentino, ha centrato il primo trionfo il giorno successivo. Per rivedere un’altra orobica sul gradino più alto del podio bisogna andare addirittura al 2013: il 28 gennaio nella discesa di Jasna (Slovacchia) vinse Sofia Goggia, il 1° febbraio nello slalom di Zakopane (Polonia) s’impose Michela Azzola. Un sigillo che ha il significato di ciliegina sulla torta per Roberta, che probabilmente non è mai stata in condizioni psicofisiche ottimali come quelle attuali. Un crescendo rossiniano in tutto e per tutto dato che a gennaio si era piazzata sesta e settima nei due speciali svizzeri di Gstaad e prima ancora aveva fatto sue quattro Fis (tre giganti e uno slalom) a Folgaria. Tutti piccoli frammenti per costruire una svolta che si è materializzata con due giganti di Coppa del Mondo, il 17 gennaio a Kranjska Gora (Slovenia) ed il 26 a Plan de Corones: un 23mo ed un 26mo posto coincisi con i primi punti della carriera nella massima competizione. Segnale inequivocabile che la brembana stesse vivendo, finalmente, l’annata tanto attesa, agognata, sospirata. La più difficile nella quale sta facendo emergere stoffa e talento, due prerogative che erano rimaste troppo spesso imbrigliate nel suo percorso. “Sono molto felice – racconta la bergamasca – per la mia stagione, sto raggiungendo traguardi che mai avrei pensato specialmente dopo il taglio dalle squadre nazionali. Invece sto sciando bene, i risultati mi stanno dando molta fiducia. Ora penso alle prossime gare di Coppa Europa per continuare i progressi e meritarmi una convocazione in Coppa del Mondo anche per lo slalom. Essere al cancelletto di Jasna, il 6 ed il 7 marzo, sia in gigante che in speciale vorrebbe dire chiudere in bellezza la mia annata”. Sarebbe soprattutto il punto esclamativo che sancirebbe il ritorno di un’atleta di cui si sentiva decisamente bisogno. Per farsi notare dietro alle stelle (Bassino, Brignone e Goggia) in gigante, per dare una sferzata tra i pali stretti. Che servirebbe come il pane.