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Toloi orobico

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Federica Sorrentino

Abbiamo provato a immaginare come i calciatori
vivano, con le proprie famiglie, questo periodo di
isolamento e inattività condiviso con il resto della
comunità. Il pensiero e i sentimenti di Rafael
Toloi, esternati nei giorni scorsi alla stampa
locale, riassumono speranze e aspettative miste al
dolore per la sofferenza di Bergamo e dei
bergamaschi.
Il difensore brasiliano dell’Atalanta si considera
bergamasco, abitando da diversi anni a Bergamo,
e soffre molto per la situazione che investe città e
territorio; per lui, oggi, è difficile pensare al calcio.
È un periodo complicato per tutta Italia e
purtroppo Bergamo è la città più colpita. Ci hanno
lasciato tante persone, ma Toloi si dice sicuro che
restando uniti sarà possibile superare questo
momento e tornare a sorridere tutti insieme,
consapevole però che non sarà facile.
Rispetto al Brasile, racconta di essere molto
preoccupato, poiché il numero di persone
contagiate è elevato; e fortunatamente i suoi
genitori stanno bene. Fa in modo di
tranquillizzarli, invitandoli a prendere le giuste
precauzioni per evitare di contrarre il virus.
Rispetto alle voci secondo cui la partita di
Champions League Atalanta-Valencia avrebbe
inciso molto sul contagio, afferma che per lui è
pesante fare un’affermazione del genere, in
particolar modo perché non ci sono basi scientifiche
e perché ci sarebbero molti altri aspetti da
considerare.
Rafael Toloi è, come tutti, in isolamento a casa,
aspettando che l’emergenza coronavirus passi. È a
casa insieme a sua moglie Flavia e a sua figlia,
Maria Raffaella, a cui dedica tempo e attenzioni,
perché prima dell’emergenza era quasi sempre in
ritiro e la vedeva poco. Gli piacerebbe poter stare
sul campo, allenarsi a Zingonia con i suoi
compagni, ma è consapevole che in questo
momento sia giusto stare a casa.
Con i compagni di squadra hanno una chat di
gruppo in WhatsApp e si sentono spesso.
A proposito di allenamenti, Rafael Toloi continua a
mantenersi in forma. Racconta di allenarsi due/tre
ore al giorno nel garage, adibito a palestra, in
attesa di poter tornare a giocare. L’Atalanta gli ha
inoltre inviato un tapis roulant per fare fare lunghe
corse e tenersi maggiormente allenato.
Nonostante la mancanza del pallone, si sente bene
fisicamente, e cerca di mantenere alta la
concentrazione e di migliorarsi guardando le
vecchie partite, analizzando gli errori e studiando
degli accorgimenti, in modo da farsi trovare pronto
per quando si tornerà a giocare.

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