Umberto Colombo campione di stile

773

Bergamo ha salutato anche Umberto Colombo, classe 1933, grande mediano nella Juventus prima di diventare un baluardo atalantino. Lo scrive e lo ricorda, con stile inconfondibile, il giornalista Pier Carlo Capozzi, in veste di biografo di un personaggio del mondo del calcio distintosi per classe e signorilità. “Sette anni in bianconero che a Umberto Colombo fruttano 193 presenze e 23 goal. Con la Juventus Colombo lega il suo nome a tre scudetti (1958, 1960 e 1961) e a due Coppa Italia (1959 e 1960). Nella Juventus, il cui genio era garantito dal “Trio magico” (Boniperti, Charles e Sivori), a Colombo si chiedeva di garantire la solidità del centrocampo e il controllo, con dedizione assoluta, delle mezzali avversarie. E lui (1,83 di altezza per 77 chili di peso) assicurò alla squadra il sudore di mille rincorse, di altrettanti preziosi recuperi, di appoggi mai leziosi ai compagni più dotati tecnicamente di lui, sebbene nell’eleganza dello stile potesse rivaleggiare con gli stessi Sivori e Boniperti. La Juventus lo lanciò nel campionato 1954-55, in uno dei periodi più critici della storia bianconera e anche da lui, uno della linea verde, la società iniziò la ricostruzione che avrebbe portato alle vittorie dei primi anni Sessanta. Anticipando la moda che sarebbe poi scoppiata anni più tardi, Colombo, in società con Charles, aprì a Torino un lussuoso ristorante che non poteva che chiamarsi “King’s”. Subito dopo l’apertura, Colombo, nel ‘61, venne ceduto all’Atalanta. L’amicizia con il gigante gallese, però, resterà intatta e John, quando tornava in Italia aveva una tappa fissa a Bergamo da Colombo. All’Atalanta Umberto sarà un faro per i giovanotti che stavano crescendo (Pizzaballa, Pesenti, Nodari e Domenghini, per fare qualche nome) e si prenderà la soddisfazione della sua terza Coppa Italia nel 1963, unico trofeo nella bacheca atalantina. Terminata la carriera, aprirà un’agenzia di assicurazioni, parteciperà a trasmissioni televisive come opinionista e scriverà per “L’Eco di Bergamo” nella sua rubrica del lunedì “Il pelo nell’uovo”. Di Colombo, ovviamente. Abbraccerà inoltre il golf, sua autentica passione dopo il calcio, con risultati lusinghieri nei vari tornei. Di un’eleganza sopraffina e uno stile anglosassone, Umberto Colombo è stato accompagnato, nel suo ultimo viaggio, avvolto dalle sciarpe di Juventus e Atalanta, oltre che dalle delegazioni di entrambe le società, ma anche con il pensiero riconoscente di tanti tifosi che non hanno mai dimenticato la bravura del calciatore e lo stile dell’uomo”.

(nella foto: Umberto Colombo con John Charles – per gentile concessione di Pier Carlo Capozzi)

forbes