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A Felice Gimondi Collare d’Oro alla memoria

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GB Gualdi

Felice Gimondi riceverà il Collare d’Oro per la sua impresa mondiale di Barcellona 1973. Il nome del grande campione bergamasco, scomparso il 16 agosto del 2019, non era stato inserito nella prima lista dei riconoscimenti stilata dal Coni. Una dimenticanza che non era passata inosservata agli addetti ai lavori e agli appassionati, bene a conoscenza che il campione di Sedrina non lo avesse mai ricevuto. E’ stata Norma Gimondi, figlia di Felice, a raccogliere le osservazioni di chi si è reso conto che il nome del papà non era presente nell’elenco “Mi sono attivata presso il Coni e il presidente Malagò ha rapidamente risolto la questione, confermandomi l’attribuzione del Collare d’Oro a papà per la sua impresa mondiale”. E’ stato lo stesso presidente del CONI, Giovanni Malagò, a telefonare alla famiglia di Felice Gimondi per comunicare l’assegnazione al grande campione del Collare d’Oro e per sanare la “dimenticanza”. Telefonata a cui ha fatto seguito una lettera lettera, sempre indirizzata alla famiglia, in cui si sottolinea che “con grande felicità” il riconoscimento viene conferito alla memoria «per gli straordinari risultati conquistati neila sua carriera sportiva e in particolare per il titolo di campione del mondo conquistato nel 1973». Quello attribuito a Felice Gimondi è il 48° Collare d’Oro assegnato nel 2020 dal Comitato Olimpico Italiano. Un atto che, ritardo a parte, rende il doveroso tributo alle imprese sportive di un grande campione dello sport italiano. La famiglia non pensava a una dimenticanza, quanto piuttosto che nel regolamento ci fosse una postilla che non prevedesse l’onorificenza alle persone defunte. Norma Gimondi si è fatta testimone del grande affetto ricevuto dalla famiglia, che si è dichiarata commossa, a conferma che il ricordo di Felice Gimondi è sempre vivo. E ciò è una gratificazione enorme, che va al di là dell’importanza che riveste il Collare d’Oro al merito sportivo. Certamente ai familiari di Felice Gimondi va piacere sapere che la gente lo ricorda a distanza di anni dalle grandi imprese ciclistiche di cui è stato protagonista, che lo hanno visto duellare ruota a ruota con il grande Eddy Merckx e scrivere pagine leggendarie. Né può sorprendere che si vada in terra di Francia, dove nel 1965 vinse il Tour da outsider, e si scopre che alla città di Bergamo vengano associati Papa Giovanni XXIII, Gaetano Donizetti, l’Atalanta e Felice Gimondi. Un vanto e un prestigio enormi, L’augurio è che se ne continui a fare buona memoria.

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