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A volte basta un gol

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Cagliari 05 07 2020 Presso Stadio Sardegna Arena - Campionato serie A Tim 2019-20 incontro Cagliari vs Atalanta nella foto: Luis Muriel SILPRESS/ENRICO LOCCI

Eugenio Sorrentino

Quinta vittoria esterna, ottava di fila in campionato per l’Atalanta che avanza in classifica, blindando il quarto posto e incollandosi all’Inter. La squadra di Gasperini, trasformata nello schieramento tipo e con tante novità in campo, s’impone ancora una volta per qualità di gioco e padronanza su un campo per niente facile come il Sardegna Arena e al cospetto del Cagliari targato Zegna capace di restare in partita nonostante in inferiorità numerica per tre quarti del tempo. La notizia, semmai, è che per guadagnare i tre punti basta un gol, anche se nel taccuino finiscono anche due pali. Cambia tanto, l’allenatore bergamasco, come non aveva mai fatto in questa stagione, e i risultati continuano a dargli ragione. Sceglie due esordienti, Sutalo in difesa e Tamèze a centrocampo, che sembrano senatori. Quelli veri, Gomez e Ilicic, siedono in panchina, ma a ispirare la fase d’attacco ci pensa Malinovskyi, con Muriel che lascia la panchina per firmare il gol numero 100 della stagione tra campionato e coppe. Lo storico centro arriva a metà primo tempo dal dischetto del rigore, frutto dell’episodio che lascia il Cagliari in inferiorità numerica. Protagonista il giovane difensore sardo Carboni che affonda Malinovskyi e, da ultimo uomo, finisce impietosamente negli spogliatoi. Per due terzi di gara in campo un’Atalanta inedita che fa bene e sfiora a più riprese il raddoppio. Poi Gasperini, per la prima volta vincente nei confronti di Zenga, rimette insieme Gomez, Ilicic e Zapata, ma nessuno dei tre va a segno per chiudere il match. Il trio confeziona un paio di occasioni per Ilicic, che impatta nella bravura del portiere Cragno. Poco male se nel finale si rischia un po’ troppo. In realtà il pericolo vero era arrivato nel primo quarto d’ora, quando il Cagliari aveva sorpreso la difesa alta dei bergamaschi andando a segno con un colpo di classe di Simeone, pescato però dal Var in un tocco di braccio che ha annullato la prodezza evitando l’ennesima partenza a handicap. Il turn-over non ha svilito la squadra di Gasperini, che ha prodotto un efficace gioco di interdizione, fatto possesso e girare palla. La forza del gruppo: serviva tirare il fiato ed è bastato vincere con il minimo scarto. Tra i pali si è rivisto Sportiello, Gosens ha festeggiato il suo 26esimo genetliaco subentrando nel finale senza gonfiare la rete. Per andare in doppia cifra ci saranno tempo e occasioni.

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