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Ancora nel gotha europeo

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Eugenio Sorrentino

E impresa fu. L’ennesima di un cammino che qualcuno ha provato a minare. L’Atalanta ha sbancato un altro tempio del calcio, l’Amsterdam Arena che porta il nome di un mito come Joan Crujiff. Il suo Ajax si è arreso alla fase tattica di Gian Piero Gasperini e interpretata a dovere da una squadra cucita su misura per smussare le punte ai lancieri, senza la forza d’urto di Traorè ma certamente in campo con le pedine migliori che il tecnico olandese ten Hag potesse schierare. E così per il secondo anno consecutivo l’Atalanta accede agli ottavi di finale di Champions League, vincendo per 1-0 la sfida più attesa con un gol di Muriel, ancora mattatore partendo dalla panchina. Bastava un pareggio per passare il turno. E’ arrivato un successo pienamente meritato al termine di un’altra grande prestazione di squadra, in cui Gomez, tornato con la fascia di capitano dopo il weekend sabatico deciso per lui dal mister ma in cui non si è giocato, ha dato il suo contributo fondamentale e Matteo Pessina ha confermato la sua statura tecnica risultando il migliore in campo. I due, posti alle spalle di Zapata quasi sempre arpionato dai difensori, hanno potuto contare sull’argine mediano di De Roon e Freuler che hanno fatto sponda per i tentativi di ripartenza. Una partita disputata all’insegna dell’ordine tattico e del contenimento da parte della squadra di Gasperini, che ha impedito all’Ajax di rendersi pericoloso con la puntuale ed efficace interdizione. Difesa solida e attenta, con la sola distrazione a metà ripresa di Djimsiti che ha rischiato di innescare verso la porta di Gollini il subentrato Huntelaar, astutamente contenuto da Freuler in area. Sulle fasce più Hateboer che Gosens, il quale si è dovuto confrontare con il fluido Antony per contenerne le discese. Sulla scacchiera dell’Amsterdam Arena, l’Ajax ha marcato un 62% di possesso palla, ma in campo l’equilibrio ha imperato più di quanto le statistiche dicano. Soprattutto quando la palla viene fatta girare a vuoto. Tanta aggressività sulla trequarti prodotta dagli olandesi nella prima parte di gara, poi il ricorso al falso nueve e il riaffidarsi alla punta di ruolo che non hanno modificato lo stato delle cose. Il gol messo a segno da Muriel al 40’ della ripresa, su perfetto lancio in profondità di Freuler, ha consegnato il giusto verdetto e reso merito all’Atalanta. Qualche minuto prima Ajax in dieci per doppio giallo a Gravenberch, e prim’ancora parata straordinaria di Gollini che ha salvato su Klaassen nell’unica occasione da rete per gli olandesi.

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