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Atalanta Cagliari

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Eugenio Sorrentino

Muriel, Myranchuk e Maehle si sono vestiti da moschettieri per la sfida di coppa Italia con il Cagliari. Schierati da titolari, hanno convinto e in più i primi due hanno segnato. Muriel, che è già una certezza, ha assunto la fama di arma micidiale quando entra a partita in corso, ma ancora una volta ha risposto alla fiducia di Gasperini quando lo ha schierato dall’inizio, spaziando su tutto il fronte d’attacco e dando quella incisività necessaria a finalizzare le azioni. Che nel primo tempo sono state tante in una gara a senso unico: quello verso la porta del giovane Vicario, bravo a opporsi fino a quando, poco prima dell’intervallo, Miranchuk ha raccolto l’assist dalla linea di fondo di un irresistibile Muriel e in mezza girata scaricato il pallone in rete. E il russo, come già avvenuto in Champions League (gol del 4-0 in casa del Midtjylland) e in campionato (gol del 1-1 con l’Inter), ha bagnato con il gol l’esordio in coppa Italia. Ma più di ogni altra cosa, Miranchuk sembra aver trovato posizione e convinzione, in forza di un talento innegabile che può solo fare la differenza nei momenti topici. Quanto a Maehle, Gasperini ha trovato l’alter ego di Castagne, facendolo giocare sulla fascia destra e da metà ripresa, quando Hateboer è subentrato per occupare il suo ruolo naturale, su quella sinistra al posto di Gosens. In sostanza, nella partita che ha consentito all’Atalanta di approdare ai quarti (3-1 al Cagliari, sperando sia un successo portafortuna come nelle due stagioni che fecero guadagnare la finale della manifestazione tricolore), la squadra ha cambiato una parte dei suoi interpreti, ma recitato lo stesso copione offensivo. Nella ripresa, dopo aver fallito il raddoppio e subito il momentaneo pareggio nella prima azione offensiva dei sardi condotta “coast to coast” da Sottil, che si è bevuto Sutalo e fatto beffa di Sportiello, l’Atalanta ha avuto la capacità di riprendersi prontamente e acquisire il doppio vantaggio. In meno di 5’, prima Muriel con un sinistro in diagonale e Sutalo su azione da corner hanno fissato il risultato. Poi da metà ripresa la giostra dei cambi ha regalato più vivacità ai sardi, comunque contenuti nelle sortite, salvo la traversa colpita da Sottil che ha fatto il paio con quella scheggiata da Muriel su calcio di punizione prima che maturasse l’1-1. In definitiva, prova convincente e buona gestione del risultato, una volta acquisito. Anche perché, con l’ingresso di Ilicic, la squadra ha continuato a creare. Ora sotto con la vincente di Lazio-Parma. C’è aria di rivincita.

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