Atalanta rovescia le sorti

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PinillaCesena spartiacque di una stagione in chiaroscuro, con un esito che permette ai colori nerazzurri dell’Atalanta di prenotare la salvezza virtuale in attesa di quella aritmetica. Perso Denis per cinque giornate a seguito del pugno rifilato al Tonelli nel dopopartita della partita casalinga con l’Empoli, la squadra di Reja ritrova Pinilla. L’attaccante cileno è decisivo per le sorti dello scontro diretto con il Cesena: dopo aver realizzato il gol del vantaggio ad inizio di secondo tempo, riprendendo la palla sfuggita al portiere Agliardi, sigilla da par suo il pareggio dopo l’uno-due cesenate con una rovesciata da antologia, sfruttando la traiettoria a campanile del pallone calciato da D’Alessandro e deviato dal muro dei difensori. Partita vera, quella di Cesena, affrontata con il piglio, la determinazione e l’intensità giusti da parte degli uomini di Reja. Il tecnico atalantino schiera, come sempre, una squadra equilibrata nella sua visione di gioco. Zappacosta gioca avanzato sulla destra con Bellini alle spalle; Gomez copre la fascia sinistra con Dramè in copertura; i centrali difensivi sono Benalouane, non sempre nella posizione giusta per coprire e chiudere gli spazi agli attaccanti cesenati, e Masiello. Cigarini e Carmona interpretano al meglio la fase di centrocampo, Moralez agisce a supporto di Pinilla. La cronaca della partita vede l’Atalanta imporre il gioco nel primo tempo, chiuso a reti bianche sol perché Gomez, bravo a saltare l’uomo e presentarsi davanti ad Agliardi, si fa ribattere la conclusione e non vede Pinilla smarcato arrivare da dietro. Ritmo e fraseggi giusti, ma sempre grande attenzione alle conclusioni dalla distanza dei romagnoli che pure impegnano Sportiello prima nella deviazione in angolo e poi nella parata a terra poco prima dell’intervallo. In avvio di ripresa il gol del vantaggio atalantino con Pinilla, il quale prima tocca di testa e poi è pronto a ribattere in rete il pallone sfuggito al portiere, allungatosi per anticipare il possibile intervento di Moralez contrato da Krajnc. Un mezzo pasticcio che favorisce il tap in del cileno. Sembra fatta ma il Cesena alza il suo baricentro mentre l’Atalanta commette l’errore di abbassarlo. Al 10’ su incursione in area di Brienza, Benalouane allunga la gamba toccando quel tanto che basta per provocarne la caduta. Calcio di rigore che lo stesso Brienza trasforma, rimettendo in gioco la posta. Al 20’ Reja richiama Zappacosta, non troppo a suo agio nel ruolo di cursore di fascia avanzato, e inserisce D’Alessandro, interprete dell’arte del dribbling. Ma ll 25’ Carbonero viene fatto avvicinare all’area di rigore atalantina e dal suo piede parte un grande cucchiaio che deposita il pallone all’incrocio dei pali sull’angolo più lontano. Un capolavoro balistico su cui Sportiello non puà che fare lo spettatore. Con il risultato da recuperare il ricorso alla seconda punto è d’obbligo: esce Gomez, entra Bianchi. Subito dopo Migliaccio sostituisce Cigarini per problemi fisici. Al 37’ Pinilla trova tempo e spazio per la sua acrobazia, la terza vincente su cinque gol segnati da quando veste la maglia dell’Atalanta. Fine di un incubo? Neppure a parlarne. Il Cesena riprende ad affondare e due minuti dopo il pallone, toccato di testa da Defrel, arriva a Perico, appostato davanti alla porta, che ci mette il piattone facendo impennare incredibilmente sopra la traversa. Al 3’ dei quattro minuti di recupero l’Atalanta potrebbe scrivere i titoli di coda sulla storia di questa stagione. Lancio in profondità per Bianchi che entra in area contrastato dall’unico difensore cesenate rimasto in copertura, si libera per il tiro che finisce fuori mancando di appoggiare all’accorrente Benalouane. L’egoismo dell’attaccante, ancora a diguno di gol, nega all’Atalanta di centrare la vittoria. Reja dalla panchina non gliele manda a dire e Bianchi s’infuria. Il tecnico chiede poi scusa per la rabbia al calor bianco, ma tant’è. L’Atalanta è passata da + 11 a +5 per finire col mantenere 8 lunghezze di vantaggio su Cesena, lo stesso margine rispetto al Cagliari, che con il vantaggio negli scontri diretti diventano 9 su entrambe a cinque giornate dal termine.

Il grosso è fatto. Resta da chiudere in bellezza e cominciare a preparare la prossima stagione.

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CESENA-ATALANTA 2-2

CESENA (4-3-1-2): Agliardi 5; Perico 5, Capelli 5.5, Krajnc 5.5, Renzetti 6; Carbonero 6,5 (35’ st Volta sv), Mudingayi 5,5, Cascione 6 (23’ st Giorgi 6); Brienza 6; Succi 5,5 (14’ st Rodriguez 6), Defrel 5.5. In panchina: Leali, Bressan, Nica, Tabanelli, De Feudis, Dalmonte, Cazzola, Djuric, Moncini. All. Di Carlo.

ATALANTA (4-4-1-1): Sportiello 6; Bellini 6, Benalouane 5.5, Masiello 6.5, Dramé 5.5; Zappacosta 5.5 (21’ st D’Alessandro 7), Cigarini 7.5 (34’ st Migliaccio sv), Carmona 6.6 A. Gomez 6.5 (30’ st Bianchi 5); Moralez 7; Pinilla 8. In panchina: Avramov, Biava, Stendardo, Scaloni, Emanuelson, Del Grosso, Baselli, Boakye, Rosseti. All. Reja.

Arbitro: Rizzoli di Bologna 6.5

RETI: 4’ st Pinilla, 10’ st rig. Brienza, 25’ st Carbonero, 37’ st Pinilla.