Azioni e punizioni

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Eugenio Sorrentino
Settanta volte a segno, una macchina da gol, vere
e proprie valanghe contro Udinese, Torino e
Lecce. Lecito attendersi ancora momenti così
prolifici, se ci saranno le condizioni per
ricominciare. E lo score è accompagnato quasi
sempre da azioni di pregevole fattura. Se
l’Atalanta finalizzasse tutta la mole di gioco che
riesce a costruire, parleremmo di numeri
fantasmagorici. Accontentiamoci di quelli
straordinari, tenuto conto che calci di rigore e
piazzati non sono proprio nelle corde dei
nerazzurri. Gli errori dagli undici metri sono da
mettere in conto nel contesto di una stagione;
talvolta possano cambiarla, com’è accaduto a San
Siro contro l’Inter, salvata da Handanovic sul
tentativo di trasformazione di Muriel.
Si deve proprio al cafetero da panca, tuttavia,
avere il merito di avere interrotto il digiuno di gol
su calcio di punizione che durava da tre anni e
mezzo. E’ successo allo stadio Olimpico il 19
ottobre 2019 contro la Lazio. Muriel, marcatore
del primo dei tre gol con cui l’Atalanta avrebbe
chiuso il vantaggio il match con i biancocelesti
finito 3-3, prima della mezz’ora ha battuto un
calcio di punizione dalla fascia laterale sinistra
sulla trequarti.
Posizione che non avrebbe fatto pensare a una
conclusione verso la rete. La traiettoria del
pallone, filtrato tra un nugolo di gambe senza che
nessuno lo toccasse, ha sorpreso Strakosha, il
quale si era salvato su Malinovskyi pure su palla
inattiva ma dal limite dell’area. L’ultimo a fare
centro su palla inattiva era stato Cigarini il 10
aprile 2016 durante un Torino-Atalanta, terminato
con il risultato di 2-1 per i granata.
Dopo allora una lunga serie di conclusioni che si
sono immancabilmente infrante sulla barriera,
finite alte o fuori bersaglio. Parliamo di partite di
campionato, perché nel primo anno di Europa
League la squadra di Gasperini pareggiò i conti
con il Lione grazie a un calcio di punizione di Papu
Gomez che beffò il portiere sul primo palo.
Scambiata palla con Freuler, il destro tagliato
dell’argentino non lasciò scampo a Lopes. Episodio
rimasto unico fino al disgelo firmato da Muriel. Il
bis stagionale è stato opera di Ilicic, nel clamoroso
7-0 ai danni del Torino.
Lo sloveno, showman di quella gara, ha messo a
segno il quarto gol, un capolavoro balistico,
battendo astutamente un calcio di punizione da
centrocampo, a 45 metri dalla porta granata,
sorprendendo Sirigu fuori dai pali.a

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