Basket: Sassari e Varese, il nuovo che avanza.

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Con il quinto successo consecutivo, Banco di Sardegna Sassari e Cimberio Varese si confermano in vetta alla classifica e cominciano a dare segnali inequivocabili di una solidità destinata a non spegnersi nel giro di poche settimane. La novità più interessante è che entrambe le formazioni giocano un basket frizzante, quasi istintivo, senza perdersi nei meandri di un esasperato tatticismo. I protagonisti attaccano il canestro e lo fanno spesso alla prima occasione, risultando imprevedibili e difficilmente difendibili, chiaro la coperta può essere corta e giocare sempre in questa maniera, lascia i due team molto legati alle iniziative ed alla vena dei singoli, ma fino a che i risultati sono questi, perchè cambiare? Non guasta nemmeno per il pubblico, perchè vedere giocare a campo aperto è sempre uno spettacolo, non saremo nelle arene NBA, ma qualche “numero” da applaudire lo offre di certo anche il campionato tricolore. Il clou della 5a giornata arriva alla fine, come un succulento dolce tutto da gustare, il derby fra Varese e Cantù anima il lunedì sera lombardo, con il PalaWhirpool gremito e colorato. Primo quarto che indirizza l’incontro sui binari graditi ai biancorossi di casa, ritmo e punteggio alti (27-22); Sakota (12), Green (9, 7 recuperi e 7 assist) ed Ere (19) da una parte, Markoishvili (17) e Cusin (14 e 9 rimbalzi) dall’altra sono gli attori protagonisti e dopo un secondo quarto alla pari (18-18), la sirena dell’intervallo premia ancora i varesini (45-40). Nella seconda parte, alza il livello anche Dunston (17 e 11 rimbalzi), che con una terrificante schiacciata fa impazzire i tifosi. Si arriva all’ultimo respiro ancora in equilibrio, ma la giocata decisiva è dell’ex Green (25 di valutazione alla fine), che conclude il proprio personale capolavoro con una palla recuperata ed un assist al bacio. Finale 77-73 con Cantù che resta ferma a quota 6, superata al terzo posto dalla Montepaschi Siena, che maltratta a domicilio una Biella ancora in crisi di identità. 56-81 il severo punteggio finale e dopo il -29 di Reggio Emilia, per coach Cancelieri comincia ad azionarsi la sirena dell’allarme rosso. Dopo un primo quarto equilibrato (20-22) i piemontesi “spariscono” letteralmente dal parquet e si fanno travolgere da una squadra sicuramente superiore, ma certo non nel momento di forma migliore. I dati della valutazione sono impietosi, il solo Mavunga in doppia cifra (15) ed un totale di squadra (43) da brividi. Per coach Banchi, un buon apporto da tutti i giocatori scesi in campo con note di merito per Bobby Brown (20) e Carraretto (14). Il play americano resta comunque una grossa incognita e rischia di diventare il giocatore delle partite “facili”, le uniche nelle quali fino ad ora ha offerto un buon rendimento. Certo scorrendo la classifica, il dato che desta maggiore scalpore è il 14esimo posto di Milano, con soli 4 punti e ben 3 sconfitte già collezionate, 2 delle quali contro squadre collocate dai pronostici nella seconda fascia di valore (Avellino e Reggio Emilia). Dopo la prima caduta in Eurolega, arriva ancora a domicilio una battuta d’arresto inaspettata e pesantissima, come l’aria che tira fra i tifosi del Mediolanum Forum, che cominciano a farsi qualche domanda sulla gestione tecnica, sollevando anche quel velo di intoccabilità che avvolgeva Sergio Scariolo, fin dal primo giorno in palestra. Le scusanti ci sono e sono tante, ma certo è che vedere un tale roster finire sotto di 22 punti contro una squadra onesta ma lontana anni luce dal team meneghino, non può che fare preoccupare anche un personaggio pacato come Livio Proli. Primo tempo imbarazzante (29-45) con i soli Bouroussis (11 e 11 rimbalzi) e Fotsis (14) appena sopra la sufficienza, dopo l’intervallo l’incubo prosegue, fino ad una fisiologica reazione di orgoglio, che riporta le scarpette rosse in linea di galleggiamento (-4; 54-58). Coach Menetti, non si lascia turbare, non chiama time-out per non trasmettere ansia ai propri ragazzi, confidando nelle loro qualità. Questa grande testimonianza di fiducia, ricarica le batteri degli emiliani, guidati da un superbo Taylor (23) e da un grandissimo Andrea Cinciarini (11, 11 rimbalzi! e 4 assist). Ripresa un minimo di sicurezza nel gioco e nel punteggio, gli ospiti non si voltano più indietro e chiudono 66-78. Se a Milano c’è poco da stare allegri, in Sardegna trattenere l’entusiasmo appare ogni giorno più difficile e tutta un’isola sta spingendo i propri beniamini a nuove imprese. L’Adriatic Arena di Pesaro è violata (90-100), con un grande terzo quarto (27-14) e i soliti uomini copertina (Travis Diener 21, Drake Diener 16, Tony Easley 15), anche se il premio del migliore in campo non può sfuggire ad un surreale Bootsy Thornton, imbarcatosi sulla macchina del tempo e in grado di produrre 32 punti, 5 rimbalzi, 8 recuperi e 3 assist per un rotondo 40 di valutazione. La Scavolini ci prova fino alla fine, porta Cavaliero (20) e Barbour (21) al massimo livello, ma non riesce praticamente mai a fermare l’attacco biancoazzurro. Le brutte notizie in casa pesarese non si fermano alla sconfitta, ma proseguono con il brutto infortunio per il giovane playmaker Andrea Traini (legamento del ginocchio, almeno 5 mesi per rivederlo in campo). A lui il più grande “in bocca al lupo” per tornare prestissimo ad essere protagonista sul campo. Negli altri incontri di giornata, netta vittoria dell’Umana Venezia nell’anticipo di Brindisi (63-82) con Robinson (16) a salvare l’onore dei pugliesi e Diawara (26), arma letale nelle mani di coach Mazzon. Roma surclassa Caserta (86-57) con un ultimo quarto da +21 (33-12), portando 5 uomini in doppia cifra (Datome 18), lasciando agli ospiti un misero 38 di valutazione complessiva. Cremona fa il colpo espugnando Montegranaro (74-80) in una sfida già importante in chiave salvezza. Perfetta parità al 40′ (67-67) ed overtime deciso dalle giocate di Harris (21). Chiudiamo con la seconda sconfitta consecutiva per la SAIE3 Bologna, fermata dall’ex Giorgio Valli al PalaDelmauro (87-77). Il punteggio finale non rende merito agli uomini della Sidigas Avellino, che hanno dominato in ogni zona del campo arrivando anche sul +20 (68-48 al 30′) e cedendo solo l’ultimo parziale. Su tutti brilla la stella di Richardson (26), mentre per i bianconeri (privi di Poeta) Gigli (19) e Smith (19) non bastano a colmare il gap. Ora si torna in campo domenica prossima (04 novembre) dopo un interessante turno di Eurolega (Kaunas-Milano; Real Madrid-Cantù), anche se il clou ci attende nella serata di lunedi 05, a Siena arriva una Milano che dovrà forzatamente offrire il volto migliore o la vetta della classifica rischierà di allontanarsi definitivamente.
( commento di Luca Polesinanti )

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