Bcc Treviglio cade ancora in casa

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Simone Fornoni

C’era una volta la vittoria prenatalizia contro Torino, a 5 giorni dalla festa, seconda e ultima dopo quella con Trapani. La BCC Treviglio non si scrolla di dosso la maledizione del PalaFacchetti contro l’Old Wild West Udine di Matteo Boniciolli, che per un punto (83-84; 22-29, 19-17, 27-19, 15-19) riemerge dalla crisi da manita secca sulla guancia aggiungendosi alle altre corsare Casale, Milano e Biella. Aggrapparsi a Simone Pepe, 23 con 8 rimbalzi e 7/12 dalla distanza, per non perdere contatto e a J.J. Frazier (14 e 8 assist) nel finale non basta. Ma di cosa è stato figlio il quinto ko nelle ultime sette (record di 5-8), col trittico Udine-Verona-Mantova alle viste? “Le ultime due palle non sono entrate, l’hanno decisa gli episodi. Difensivamente un approccio soft, ma siamo stati sempre in partita – la sentenza di coach Devis Cagnardi -. Nel secondo quarto siamo rientrati bene, pagando l’ingenuità dei nostri giovani nonostante l’applicazione. Nel terzo abbiamo aggiustato qualcosina, perdendo qualche rimbalzo”. La saponetta in mano al folletto USA e poi a Nikolic (14+6) per poterla vincere non toglie nulla ai meriti di un gruppo capace di rimontare dal meno 11 a quota 57 firmato nella penultima passerella cronometrica dalla settimana mattonella consecutiva del big altrui Antonutti (13).

forbes

Sofferenza perenne, d’altro canto, sui tiratori scelti Mussini (22) e Johnson (20 con 6 bombe), nonché su Fulland a rimbalzo offensivo (14+4). Il “4” sloveno la ribalta la prima volta sul 22-21 al settebello, sempre da oltre l’arco, unica voce positiva in toto per il Basket in Blu (16/34 contro 12/28 friulano), mentre tra le note liete c’è un D’Almeida efficace nel jump a centro area ma ridotto alla mera decina temporale d’impiego (6+3). Intermittenti Reati dietro (10+4+4) e Borra nel pitturato (11+6), ha tradito Sarto, migliore nelle triple dell’intero Girone Verde di A2, limitato a un fallo antisportivo su Pellegrino (solo 1; Giuri 3, Schina 5 e Mobio 3) e a una palla persa in un quarto d’ora (Bogliardi 2, Lupusor 3).

A un poker dalla sirena corta l’ex Agrigento la piazza da 9 metri (33-35) arrivando alla quinta della serie di tabella sul 41-42, mentre l’alterno playmaker d’importazione ha registrato le solite fiammate al rientro dal tunnel nonché la sfuriata verso i titoli di coda. Troppo risicati gli ultimi vantaggi per essere mantenuti, 68-65 con la settima di Pepe, Nikolic (71-68) e il libero di Borra per il 73-70. Ma ne mancavano 7 e mezzo da giocare e Johnson è stato l’immediato punto di non ritorno.