Rugby: 24 anni dopo, il Petrarca Padova torna sul tetto d’Italia

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Per Pasquale Presutti, tecnico dei padovani, non poteva esserci miglior addio alla panchina dopo anni di onorato servizio: la finale di Rovigo ha regalato ottanta minuti di rugby vibrante, con contrattacchi e capolgimenti di fronte, più di un ricorso al TMO, qualche colpo proibito nel finale ad animi surriscaldati. Pronti via, e tutto sembra dover andare come da copione con la Femi-CZ Rovigo – immancabilmente favorita, anche per le due nette affermazioni negli scontri diretti in regular season – che al sesto minuto apre le marcature con capitan Mahoney, abile ad impossessarsi di un pallone schizzato fuori da un raggruppamento sui cinque metri avversari ed a toccarlo al di là della linea di meta. Trasformazione di Bustos, 7-0 e festa che sembra iniziare sugli spalti di un “Battaglini” mai così colorato di rossoblù. Sei minuti dopo l’estremo padovano Mercier accorcia dalla piazzola, ma Rovigo da l’impressione di avere il controllo del match, muove la palla con i propri trequarti e trova spazi nella retroguardia avversaria. Dopo ventitrè minuti, la partita sembra destinata a chiudersi per lasciare spazio alla festa della città di Rovigo quando l’enfant du pais, l’ala rodigina Bacchetti, raccoglie un calcio di alleggerimento di Bortolussi, taglia il campo in diagonale, evita due placcaggi e chiude la sua corsa al di là della linea di meta: Bustos non fallisce e Rovigo conduce 14-3. Saranno gli ultimi punti segnati da Rovigo, perché da quel momento in avanti Padova mette ogni goccia d’energia nel match, manda in crisi il pacchetto di mischia guidato da Mahoney ed al trentunesimo il tallonatore padovano Costa-Repetto raccoglie palla da raggruppamento e tocca in meta il 14-8, con Mercier che poi trasforma il 14-10. E’ ancora il Petrarca ad attaccare, ed a tre minuti dalla fine ancora Mercier su punizione ricuce sino al 14-13. Per Rovigo è tutto da rifare, ma quando si rientra in campo per la ripresa è ancora il Petrarca ad essere padrone del campo ed è ancora Costa Repetto – meritatissimo, a fine gara, il titolo di Peroni Man of the Match – a finalizzare l’enorme mole di lavoro del pack petrarchino portanto l’ovale oltre la linea. E’ 14-18, ed il “Battaglini” gela. Nella mezzora che rimane da giocare c’è spazio per un infortunio serio all’apertura australiana del Petrarca, Tim Walsh, che resta a terra dopo un contatto e lascia il campo in barella, e per un susseguirsi di emozioni e cambiamenti di fronte: Rovigo costruisce molto, arriva in più occasioni ad un passo dalla marcatura del nuovo vantaggio, ma per due volte il TMO Dordolo, chiamato dal direttore di gara Pennè a chiarire altrettanti possibili azioni da meta, non ravvisa l’evidenza del toccato da parte dei Bersaglieri. Gli ultimi dieci minuti sono un continuo capovolgimento di campo, con contrattacchi reciproci e Padova che chiude con una difesa all’arma bianca contro gli insistiti attacchi di Rovigo: non c’è nulla da fare, però, per i Bersaglieri e, quando Pennè fischia la fine, è il Petrarca a sollevare lo scudo di Campione d’Italia. E’ il dodicesimo scudetto del Petrarca, il primo conquistato in un derby di finale contro i rivali storici del Rovigo, e sollevarlo per Roberto Bertetti deve sembrare il più lieve degli sforzi.

(fonte: www.federugby.it)

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Questo il tabellino del match:

Femi-CZ Rovigo v Petrarca Padova 14-18 (14-13)

Marcatori: p.t. 6′ m. Mahoney tr. Bustos; 12′ cp. Mercier (7-3); 23′ m. Bacchetti tr. Bustos (14-3); 31′ m. Costa-Repetto tr. Mercier (14-10); 37′ cp. Mercier (14-13); s.t. 4′ m. Costa-Repetto (14-18)

Femi-CZ Rovigo:

all.

Roux

Petrarca Padova:

all.

Peroni man of the match:

Costa-Repetto (Petrarca Padova)PresuttiMercier; Bortolussi S., Neethling, Bertetti (cap), Borgato (28’ st. chillon Ale.); Walsh (13’ st. Spragg), Travagli (38’ Chillon Alb.); Galatro, Palmer, Barbini Mar. (26’ st. Targa); Tveraga, Cavalieri (35’ st. Sutto); Chistolini, Costa-Repetto, FazzariBasson; Zorzi, Pace, Van Niekerk J. (23’ st. Pedrazzi), Bacchetti; Bustos, Zanirato (27’ st. Calanchini); Guzman (23’ st. Tumiati), Lubian, Persico A. (40’ st. Anouer); Montauriol, Reato; Ravalle (40’ st. Golfetti), Mahoney (cap), Boccalon (4’ st. Milani)

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