Ciclabile intitolata a Gimondi

550

Federica Sorrentino

La pista ciclabile Almè-Villa d’Almè-Sedrina, che si snoda lungo il sedime dell’ex ferrovia della Val Brembana, prende il nome di Felice Gimondi. L’intitolazione al grande ciclista bergamasco Felice Gimondi porta la firma del presidente della Provincia, Gianfranco Gafforelli, in calce a una motivazione che riassume tutti i valori che il campione è riuscito a costruire con le sue imprese sportive, alimentando una passione collettiva e rendendo gli italiani orgogliosi di vedere un atleta di tale spessore e caratura nell’olimpo mondiale della disciplina. «Uno dei più grandi ciclisti italiani di sempre, che nel corso della sua lunga carriera oltre ad aver vinto numerose competizioni è sempre stato un esempio positivo per tutti». Lungo la pista ciclabile è scritta anche la vita di Felice Gimondi. Nato Sedrina, si è trasferito ad Almè per poi stabilirsi a Paladina. Non a caso, è stato deciso di posizionare la targa della intitolazione in corrispondenza della ex stazione ferroviaria di Sombreno, a poche centinaia di metri dalla casa della famiglia Gimondi. Lunga 7,7 chilometri, la pista ciclabile Almè-Villa d’Almè-Sedrina sorge sul sedime dell’ex ferrovia della Val Brembana ed è frutto del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2015 tra Provincia di Bergamo, Comunità montana Valle Brembana, Bacino imbrifero montano (Bim) e i Comuni di Almè, Villa d’Almè e Sedrina. Alla sua valorizzazione, oltre che lo stesso Felice Gimondi, ha contribuito A.ri.bi – Associazione per il rilancio della bicicletta. Di fatto, la pista ciclabile Almè-Villa d’Almè-Sedrina rappresenta una sorta di anello di congiunzione che ha permesso di completare un itinerario che arriva fino a Piazza Brembana e permette di attraversare il Parco dei Colli. Sicuramente un percorso attraente, voluto dalla Provincia di Bergamo per stimolare l’uso della bicicletta in alternativa all’automobile. Un principio che il campione di Sedrina volle condividere e che ha visto realizzato con la riconversione del sedime, oggi attraversato e apprezzato dai cicloamatori, molti dei quali e sempre più numerosi provenienti dall’estero. Durante il tracciato si percorrono antichi ponti, gallerie e aree tranquille con scorci meravigliosi sulla valle e il fiume Brembo che scorre alla sinistra andando in sù. Sotto l’imponente viadotto di Sedrina si incontrano i cinque antichi ponti che attraversano l’orrido. Tratti familiari a Felice Gimondi, che verrà ricordato da una stele come “figlio indomito della Valle Brembana”.

forbes