Collare d’oro gloria per cinque ciclisti

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Cinque collari d’oro alle stelle del ciclismo bergamasco. Una su tutte, non ce ne vogliano gli altri premiati che hanno condiviso questo prestigioso riconoscimento del CONI, all’immenso Felice Gimondi. Cinque campioni del pedale che hanno vestito la maglia iridata, chi da dilettante e chi da professionista. Solo immaginabile l’emozione provata da Norma Gimondi, vicepresidente di Federciclismo, al momento di ritirare la massima onorificenza dello sport italiano dal presidente del CONI, Giovanni Malagò. Norma avrebbe voluto certamente alla cerimonia ci fosse stato il papà, simbolo di quella dimensione di ciclismo in cui se pure arrivi alle spalle del vincitore, sapendo di avere dato tutto, meriti l’encomio. Felice Gimondi (139 vittorie in carriera, 3 Giri d’Italia, 1 Tour de France, 1 Vuelta, il Mondiale 1973 e le più importanti classiche in linea) appartiene al presente e al futuro del ciclismo proprio perché ha vinto tutto e ha saputo anche restare campione assoluto arrivando secondo. Il Collare d’Oro viene attribuito agli atleti che hanno onorato la propria disciplina, primeggiando a livello internazionale, e in più a chi si sia particolarmente distinto nella promozione e diffusione degli ideali sportivi e olimpici. Felice Gimondi ha racchiuso sicuramente tutti questi meriti. In più, è la prima volta che il CONI conferisce il Collare d’Oro al merito sportivo alla memoria. Ecco perché assume ancora più valore il riconoscimento a quattro altrettanto grandi ciclisti espressione della terra bergamasca: Claudio Corti, Mirco Gualdi, Rossano Brasi e Pietro Algeri. Per essi una giornata memorabile che li consegna alla Hall of Fame del ciclismo nostrano.

Claudio Corti, campione del mondo dilettanti su strada nel 1977, da professionista vestì anche la maglia tricolore nel 1985 e 1986, arrivando secondo al campionato del mondo 1984 a Barcellona.

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Mirco Gualdi, campione del mondo dilettanti su strada nel 1990, partecipò alle Olimpiadi di Barcellona 1992 contribuendo al successo dell’indimenticato Casartelli. Da professionista una tappa al Giro d’Italia, poi il ritiro dalle corse a seguito di un incidente.

Rossano Brasi è stato campione mondiale cronometro a squadre dilettanti nel 1993. Da professionista vinse nel 1996 la prima edizione della Classica di Amburgo.

Pietro Algeri ha celebrato il cinquantennale del titolo mondiale di inseguimento a squadre dilettanti. E’ stato campione italiano di inseguimento e due volte di mezzofondo. Dopo la carriera agonistica, ha inanellato 35 anni da direttore sportivo.

 

Nella foto, da sinistra: Mirko Gualdi, Claudio Corti, Norma Gimondi, Pietro Algeri e Rossano Brasi.

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