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Dai tifosi gol di solidarietà

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Federica Sorrentino

I tifosi atalantini a Valencia non sono andati, ma
hanno messo a segno un gol importante,
scegliendo di rinunciare al rimborso del biglietto
acquistato per andare allo stadio Mestalla. Valore
50 euro a testa che moltiplicato per i 1.200 che
avevano prenotato la trasferta dà come risultato
60.000, destinati all’ospedale Papa Giovanni XXIII
di Bergamo. Un’azione di solidarietà di cui sono
artefici la Curva Nord atalantina e una serie di
gruppi che sono soliti organizzare le trasferte:
Chei de la Coriera, Forever Atalanta e
l’Associazione Tifosi Atalanta.
La motivazione dell’encomiabile gesto è stata
affidata a un post su facebook “Questa sera
dovevamo vivere una delle serate più belle della
nostra storia, invece questa situazione di
emergenza fa passare in secondo piano tutto.
Perché in queste settimane, nella nostra città e
provincia, ci sono degli eroi che stanno affrontando
questo momento, lavorando con mezzi insufficienti
e turni massacranti per la salute di tutti. Ecco
perché abbiamo deciso di devolvere all’Ospedale di
Bergamo la somma dei nostri biglietti del settore
ospiti a Valencia”. La donazione è destinata ad
avere una lunga coda. Lo stop al campionato non
arresta i cuori dei tifosi della Dea.
Lo dimostrano, sempre via social, gli affiliati a Chei
de la Coriera, i quali, riportando l’Iban a cui
versare le donazioni per l’Ospedale Papa Giovanni
XXIII, hanno inventato la formula del viaggio
virtuale. In sostanza, soppressa la trasferta di
Udine, si paga l’adesione al viaggio in terra
friulana prendendo posto a bordo di un bus
virtuale, vale a dire “coriera”. Riempito uno, si
passa al successivo, accrescendo la dota di
solidarietà a favore di chi, in camice bianco, lotta
per curare i contagiati da coronavirus.
“Stare fermi a noi di Chei De La Coriera non piace
molto. Abbiamo pensato di dare un aiuto, anche se
non a livello fisico, perché non ne abbiamo titolo,
agli ospedali che stanno collassando. Sentendo i
pareri di infermieri e medici, abbiamo compreso
che il vero problema è la mancanza di materiali. Ci
siamo attivati nella raccolta fondi su base
facoltativa, senza prendere nulla in carico,
ottenendo nell’immediato adesione da oltre 300
persone. Avevamo preparato le sciarpe per
Valencia-Atalanta e ne abbiamo venduto
un’ottantina. Di fatto il gruppo ha donato 1000 euro
e poi ognuno, in base alle proprie intenzioni e
possibilità, si iscrive virtualmente alla trasferta e
fa la donazione”.

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