Dea sempre indomita

441

Due gesti, due modi di esultare, riflettono lo spirito, la forza e le qualità di un’Atalanta che va a dispetto dell’emergenza dovuta gli infortuni, massimamente concentrata nel reparto difensivo. Le ultime due partite di campionato, quella vinta a Genova con la Sampdoria e l’ultima pareggiata in extremis con la Lazio, hanno visto protagonisti Duvan Zapata, dirompente su tutto il fronte d’attacco con doti realizzative pienamente ritrovate, e Marten de Roon, rivelatosi un affidabile polivalente per coprire una delle caselle rimaste vuote davanti a Juan Musso. Due interpreti in un collettivo che conserva la propria identità di gioco e fa leva su carattere e determinazione, adattando le proprie caratteristiche a quelle dell’avversario. A Marassi, con la guida tecnica in panchina del portafortuna Tullio Gritti, l’Atalanta si è imposta per possesso palla sfruttando la capacità di penetrazione sulle fasce, dove Zappacosta l’ha fatta da padrone confezionando i due assist che hanno permesso di ribaltare lo svantaggio iniziale, realizzando un capolavoro tattico nella ripresa, in assenza contemporanea dei quattro piloni difensivi (Toloi, Demiral, Djimsiti e Palomino, uscito precauzionalmente per un risentimento muscolare), impedendo di fatto ai doriani di andare al tiro e consentendo a Josip Ilicic, una volta subentrato, di esaltarsi alla sua maniera con il sigillo del classico gol d’autore. Nella circostanza, prova di affidabilità superata dai giovani Lovato e Scalvini, richiamati poi in causa e avvicendatisi nel match con la Lazio. Squadra, quella biancoceleste convertita al sarrismo, che attacca la profondità e ha nella ripartenza la sua arma migliore, come i fatti hanno dimostrato al Gewiss Stadium. Dove il risultato di parità riflette, in termini positivi, una doppia chiave di lettura: da un lato, l’atteggiamento della squadra di Gasperini che fa la partita e non demorde anche quando punita da una imprecisione o disattenzione; in secondo luogo, la carica morale innescata dal gol in extremis di de Roon, a merito dell’impostazione di gioco che permette a chi può di metterla nel sacco. Non farsi sorpassare in classifica da una diretta concorrente per i posti che contano ha un peso rilevante nel cammino stagionale. La squadra di Gasperini veleggia in zona Champions. Fino a dicembre le squadre impegnate in Europa si ritroveranno a gestire le fatiche fisiche e mentali supplementari. Il graduale rientro degli infortunati aiuterà certamente l’Atalanta a gestire il turnover e fare pesare ancora di più le qualità dei singoli.

(foto: l’esultanza di De Roon dopo il gol del pareggio con la Lazio – ph: A. Mariani)

forbes