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Gli allori di Consonni e Fidanza

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Luca Lembi

Si chiama Madison la specialità di ciclismo su pista che ha consacrato, nel secondo weekend di ottobre, le Under 23 orobiche Chiara Consonni e Martina Fidanza. Entrambe di Brembate Sopra e 21enni, hanno trionfato a livello europeo nel velodromo piacentino di Fiorenzuola d’Arda imponendosi nella corsa a punti in cui si affrontano squadre formate da due ciclisti, che si alternano in gara dandosi il cambio. Una competizione che unisce velocità, tecnica e spettacolarità, e ha trovato due formidabili interpreti in Chiara e Martina, le quali si sono regalate il metallo più prezioso anche nell’inseguimento a squadre, nel quartetto completato da Marta Cavalli e Vittoria Guazzini. Nel Madison Consonni e Fidanza hanno dato prova di forza e di essere perfettamente sincronizzate. Su 60 giri di pista, per un totale di 24 km a tutta birra, hanno totalizzato 44 punti lasciandone 24 alla coppia tedesca finita seconda e 22 alle polacche, giunte terze. Uno strapotere che proietta le due bergamasche tra le migliori interpreti in assoluto di una specialità basata sull’affiatamento, decisamente l’arma in più dal momento che la coppia orobica si è formata dall’età di sei anni. Da quattro anni Chiara e Martina mietono successi a livello internazionale, iride compreso. Il che ne fa delle protagoniste indiscusse in chiave presente e futura. Quanto a Martina Fidanza, giova ricordarlo, ha nello scratch la sua specialità preferita e in cui domina dal 2017. Una superiorità netta che non poteva che trovare conferma, dopo il gradino più alto del podio a livello mondiale, nella kermesse continentale. Il filmato della sua volata finale, quando s’impone chi ha davvero energia residua nelle gambe, testimonia l’affinità di Martina con lo scratch. Quanto a Chiara Consonni, che non poteva e voleva essere da meno nell’individuale, ha ripagato il ct della Nazionale, Edoardo Savoldi, che l’ha scelta per la gara a eliminazione. Alla fine, insieme a lei, sono rimaste a contendersi le tre medaglie in palio l’olandese De Zoete e la portoghese Martinis, regolate entrambe nell’ordine con due irresistibili volate. C’è da dire che la fatica non ha pesato più di tanto perché, trascorsa qualche ora, Chiara era pronta a trionfare in coppia con Martina nel Madison. Si può dire che si è affermata una scuola, destinata a dettare legge nei velodromi di tutto il mondo e a collezionare successi. Non si vince per caso, soprattutto in una disciplina dura come il ciclismo su pista, anche quando si è figlie d’arte.

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