Goggia tutta d’un pezzo

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Federico Errante

Sofia Goggia ci sarà. Il luogo è Lenzerheide, in Svizzera. L’evento? Non le finali, bensì la finale. Troppo forte il desiderio di portare nella sua casa di Città Alta la seconda Coppa del mondo di discesa dopo quella del 2018. Troppo forte anche di un raziocinio che avrebbe consigliato qualche settimana in più (almeno tre o quattro) per un recupero ottimale. Invece no. La ritrovata stabilità del ginocchio destro e i test positivi effettuati in pista a Livigno hanno aperto il cancelletto. Una metafora pronta a trasformarsi in realtà lunedì, giorno della prima prova cronometrata di libera. Per un primo assaggio e le sensazioni che la campionessa olimpica cercherà di fissare martedì per poi dare tutto nella gara di mercoledì. Quella che vale una stagione, quella che potrebbe smorzare il rimpianto per un Mondiale che si è sciolto ad otto giorni dal via come neve al sole. La stessa neve (fresca) che l’aveva tradita lo scorso 31 gennaio sulla pista turistica di Garmisch, nel percorso di rientro verso gli hotel: caduta accentuata dallo zaino sulle spalle, gamba destra piantata e piatto tibiale che fa crac. Per fortuna però il legamento, già martoriato in passato, tiene e la frattura si rivela composta. Una prima “tacca” sul morale della bergamasca che da lì avrebbe cominciato a macinare per dar forma ad un’idea tanto apparentemente folle quanto sempre più focalizzata giorno dopo giorno, ora dopo ora. Fino all’ok dei medici mercoledì scorso per il ritorno sugli sci, fino al post sui suoi social nella serata di sabato per annunciare il suo ritorno e concluso con “Per aspera ad astra”, “Attraverso le asperità sino alle stelle”. E appena prima, la migliore conclusione del suo lungo racconto, iniziato da una visita dall’osteopata, per fugare ogni dubbio: “Il giorno dopo, mentre camminavo sotto il sole di Bergamo per la prima volta completamente senza stampelle, composi il numero del Dott. Schonhubert: “Herbert, ce la posso fare per le finali?”. Era martedì. Era il 2 marzo. Ed e stata la prima volta dal 31 gennaio che nel mio cuore ha albergato nuovamente un desiderio”. Sofia comanda con 480 punti, ne ha 70 in più di Corinne Suter (410) ed è a + 97 da Lara Gut, un tandem svizzero più che mai in agguato. Ma attenzione all’incognita meteo dato che le previsioni in terra elvetica non promettono nulla di buono. Un potenziale sorriso e una variabile a favore di Super Sofi che, in caso di cancellazione, raccoglierebbe a tavolino i meritati frutti di una rincorsa da record.

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