Il dream team non fallisce

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Le fiorettiste azzurre entrano di diritto nella storia della scherma e olimpica surclassando tutte le avversarie nei duelli a squadre e infliggendo una pesante sconfitta in finale alla Russia (45-31). Uno scarto che avrebbe potuto essere ancora più umiliante essendosi le nostre atlete trovate in vantaggio di venti stoccate (32-12). Elisa Di Francisca, fresca di medaglia d’oro nel podio tutto azzurro dell’individuale, vince tutti i duelli, così come Errigo, ma le emozioni più grandi ancora una volta le regala Valentina Vezzali, a cui tocca piazzare gli ultimi cinque colpi che chiudono il match e assegnano la vittoria all’Italia. Il ct Cerioni manda in pedana anche Ilaria Salvatori, quando il divario è larghissimo, concedendole di partecipare al trionfo, benché perda l’assalto per 9-4 permettendo alle russe di recuperare qualcosa. Mai in una finale olimpica e mondiale c’era stato tanto divario, a conferma che la scuola italiana di fioretto femminile ha trovato delle interpreti straordinarie. Per Valentina Vezzali si tratta della nona medaglia olimpica, sei delle quali del metallo più pregiato. E pensare che la gara a squadre di fioretto è stata esclusa dal programma di Atene 2004. A Pechino fu solo bronzo e quasi una delusione, perché anche allora come oggi e da un ventennio a questa parte le nostre schermitrici mietono successi in ogni parte del mondo. Quello del “dream team” sembrava un capitolo già scritto alle Olimpiadi di Londra. Eppure le gesta delle nostre fiorettiste hanno emozionato dalla prima all’ultima stoccata. E’ gloria assoluta sul palcoscenico di Londra e solo gli inglesi sanno come sia importante affilare le armi. D’altronde, aver battuto le britanniche nei quarti per 45-12 e la Francia in semifinale per 45-22 non fa che confermare la schiacciante superiorità di Valentina, Elisa, Arianna e Ilaria. Nessuno potrà mai superare il record di medaglie olimpiche collezionate in una sola Olimpiade delle fiorettiste azzurre. Al più qualcuno potrebbe sognare di eguagliarle, ma sarà terribilmente difficile e tutto è rimandato a un futuro lontano. Le russe di oggi potranno raccontare di aver duellato con il dream team e le coreane di aver condiviso la gioia del podio mettendosi al collo la medaglia di bronzo a spese delle francesi. Ci piace esaltare la sicurezza e l’affiatamento di queste straordinarie atlete che, anche a dispetto dell’età (come si fa a considerare a fine carriera una reattiva e lucida come Valentina Vezzali?), fanno scuola e danno lezione di comportamento. E la scherma continua ad arricchire il medagliere dell’Italia. Basti ricordare il mitico Edoardo Mangiarotti, scomparso il 25 maggio scorso all’età di 93 anni, che ai Giochi Olimpici dal 1936 al 1960 ha collezionato 6 medaglie d’oro, 5 d’argento e 2 di bronzo ed è a tutt’oggi l’atleta italiano più medagliato nella storia delle Olimpiadi. E’ immaginabile che le ragazze del fioretto non manchino di dedicare i loro trionfi anche a Mangiarotti.

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