La Dea cerca bottino pieno con la Lazio

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Un’Atalanta rinfrancata dal successo esterno ottenuto a Marassi con la Sampdoria, successo che ha confermato la vocazione corsara della squadra di Gasperini, torna a giocarsela al Gewiss Stadium dove affronterà il doppio impegno campionato-Champions League.
A distanza di 72 ore avversari prima la Lazio di Sarri, poi il Manchester United. Due confronti importanti per il cammino stagionale dell’Atalanta, che deve ritrovare i punti in casa, ma anche puntare a riscattare la sconfitta subita in rimonta dai Diavoli Rossi per avvantaggiarsi nella corsa alla qualificazione agli ottavi di Champions League, traguardo raggiunto nelle due precedenti partecipazioni alla massima competizione europea per club.
Ovvio che Gasperini sia preoccupato di mettere in campo la formazione migliore, tenuto conto dei tanti infortuni, puntando a recuperare Demiral, mentre Toloi resta in dubbio anche per la gara con il Manchester United. Squalificato Palomino, a De Roon sarà chiesto ancora di giocare nel reparto difensivo, dove Lovato si è ben comportato e Scalvini ha dimostrato di rappresentare una valida alternativa in caso di bisogno.
Gasperini dovrebbe confermare in mediana Freuler e Koopmeiners, con Zappacosta e Maehle sulle fasce, così come Pasalic dietro Zapata, con uno tra Ilicic e Malinovskyi a completare il reparto avanzato. L’allenatore laziale Sarri ha definito l’ultima partita, quella giocata con la Fiorentina, la più bella dei biancocelesti in questa stagione. Ma al Gewiss Stadium l’Atalanta promette ben altra musica. I soli 5 punti conquistati finora in casa rappresentano una motivazione sufficiente a invertire la rotta. Nella conferenza stampa della vigilia Gasperini, che ha giudicato incomprensibile la sua squalifica, è tornato sulla necessità di chiarezza nelle decisioni arbitrali per il bene del calcio. Un discorso – ha precisato Gasperini – non riferito all’Atalanta ma all’intero contesto del campionato, sottolineando come situazioni simili non si riscontrano in Champions League.

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(commento: Federica Sorrentino)

photocredits: terzotemposportmagazine.it