Le pagelle dell’Atalanta

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L’Atalanta ha disputato la migliore stagione di sempre in termini di risultati e l’impresa dell’accesso in Europa League è salutato da una maglia celebrativa che riporta i nomi di tutti i calciatori della rosa 2016-17. Ecco un giudizio su ciascuno dei protagonisti.

I portieri

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Berisha (7.5) ha sfoderato sicurezza in ogni occasione, ma soprattutto nel girone di andata e all’inizio di quello di ritorno. I sette gol al passivo di San Siro con l’Inter non fanno testo ed è apparso sempre concentrato quando c’è stato da fermare la forza d’urto avversaria. Gollini (7) è una garanzia e lo ha dimostrato facendosi trovare pronto stante l’indisponibilità di Berisha. L’Atalanta potrà sentirsi sicura con lui tra i pali nella prossima stagione. Il ruolo di terzo portiere non è mai comodo, ma Rossi (6) ha dato il suo contributo negli allenamenti e nelle fasi di preparazione; un jolly importante.

Le linee difensive e di centrocampo

Toloi (7.5) ha fugato i dubbi sul suo rendimento, concentrato e tonico, un autentico baluardo. Le doti di Caldara sono state sancite da un contratto sontuoso sottoscritto con la Juventus, ma il centrale ha aggiunto punti al suo palmares con prestazioni superlative, una su tutte quella del San Paolo di Napoli. Masiello (8) ha completato il suo recupero di uomo e calciatore, disputando la sua migliore stagione e imponendosi anche come punto di riferimento per favorire le ripartenze. Bastoni (7) è già il presente, forte di una personalità che ricorda quello dello “zio” Bergomi. Zukanovic (6.5) si è espresso su buoni livelli, contribuendo a coprire le indisponibilità. Conti (8), laterale con un futuro in azzurro, si è scoperto goleador andando a segno otto volte, esaltato dal modulo di Gasperini che ne favorisce gli inserimenti sulla fascia destra. Spinazzola (8), cursore di fascia sinistra, è l’altro bianconero in pectore, continuo come pochi e pedina fondamentale nella cerniera tattica. Konko si è visto ben poco, causa infortuni, non giudicabile, così come Dramè, che non si è più ripreso per tornare arruolabile. La potenza atletica e la capacità di penetrazione hanno fatto di Kessie (8) un giocatore determinante e uno dei più ambiti dalle grandi squadre, anche se il suo futuro sembra essere in rossonero. La crescita di Freuler (7.5) ha fornito alla mediana il perno necessario a svolgere con efficacia il gioco d’interdizione e fungere da raccordo con gli avanti. Cristante (7) si è ritrovato pienamente e ha dimostrato intelligenza tattica da titolare come quando è entrato a gara in corso. Di Hateboer (7) mister Gasperini ha saggiato il potenziale ottenendo riscontri sempre positivi; è un candidato a giocare con più continuità nella prossima stagione. Migliaccio (6.5) e Raimondi (7) hanno dimostrato che l’esperienza conta e quando chiamati in causa nei momenti cruciali si sono fatti trovare pronti; un congedo in grande stile dal calcio giocato. Melegoni (6.5) ha fatto il suo esordio ed è pronto a diventare pedina di centrocampo. Grassi (7.5) è tornato in prestito da Napoli e, ripresosi da serio infortunio, si è riportato ai massimi livelli.

Il reparto avanzato

Kurtic (7.5) è un trequartista che ha offerto un rendimento alto e si è rivelato inamovibile fino a poche giornate dalla fine, quando era giusto farlo rifiatare. Papu Gomez (9) ha conquistato Bergamo, la critica e la nazionale argentina, dopo che i cavilli burocratici hanno impedito di vestirlo d’azzurro. Una stagione eccezionale e un giocatore capace di fare la differenza in ogni circostanza. Petagna (7.5) è una punta atipica, che ha segnato poco ma fatto salire la squadra e creato gli spazi perché i compagni andassero in gol, meritando le attenzioni del ct Ventura. Un’annata stregata per Paloschi (5), al quale Gasperini ha dato qualche chance ogni volta che ha potuto, senza andare oltre i legni e gli errori sotto porta; il suo rilancio è altrove. Cabezas (6) è interessante in proiezione futura e ha fatto parlare di sé più dal mondiale U20. Mounier (6) ha disputato scampoli e non è ancora l’alternativa a Gomez. D’Alessandro (6.5) si è bravamente adattato alle esigenze tattiche dell’allenatore.