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Locatelli da 10

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Federica Sorrentino

Qualcuno troverà irriverente accostare il titolo mondiale SuperSport conquistato dal 22enne centauro Andrea Locatelli agli allori iridati di giganti del motociclismo come Carlo Ubbiali e Giacomo Agostini, autentiche leggende. Ma il filotto dirompente di vittorie e il dominio assoluto dopo anni di grigiore hanno restituito a questo ragazzo di Selvino la gioia di correre e fatto emergere le sue doti, rimaste sopite per troppo tempo. Forse il suo successo ricorda più da vicino quello conquistato vent’anni or sono da un altro pilota bergamasco, Roberto Locatelli, nella categoria 125. Ma si tratta pur sempre di un titolo iridato di cui andare fieri, in particolare per chi proviene da quell’altopiano culla dello sci alpino, che finora aveva visto mettere in bacheca a Paola Magoni la medaglia d’oro olimpica e a Lara Magoni quella mondiale di slalom.

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Andrea Locatelli non dimentica l’anno triste vissuto dalla sua terra e in pista, riscattato dallo straordinario feeling sbocciato in estate con la Yamaha del team italiano Bardhal Evan Bros. La sequenza inarrestabile di vittorie è frutto di lavoro e abnegazione e fa capire come i giudizi vadano sospesi in attesa di vedere evolvere il livello sportivo di un atleta. Nell’intervista rilasciata alla vigilia della conquista aritmetica della corona mondiale di SuperSport, il giovane pilota di Selvino ha raccontato con grande maturità l’esperienza del lockdown e le incognite legate al suo futuro in pista. Una prima parte dell’anno da dimenticare, seguita dall’opportunità di cambiare categoria e prendere una strada diversa. A fare la differenza sono state la passione e la carica agonistica ritrovata in una dimensione nuova che fin dall’inizio lo ha ricompensato. Si è messo in sella a una moto con cui chi lo ha preceduto aveva già conquistato un titolo mondiale. Poteva risultare una responsabilità in più, invece è diventato una motivazione per ripagare la fiducia in lui riposta. Ha centrato l’obiettivo che pochi mesi fa sembrava un miraggio e può pensare al futuro, orgoglioso di avere aggiunto il proprio nome all’elenco degli sportivi bergamaschi iridati. E già si prospetta un ulteriore salto di categoria, che gli permetterebbe di misurarsi ai più alti livelli di agonismo motoristico. Il passaggio alla Superbike, di per sé spettacolare e altamente competitiva, lo promuoverebbe in una classe che potrebbe esaltarne ancora di più le doti.