Mario Fioretti assistente coach

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Luciano Locatelli

Mario Fioretti da anni fa parte dello staff dell’Olimpia Milano, cresciuto come allenatore nelle giovanili della Intervites di Bergamo, ha poi allenato a Torre Boldone, ai Titans di Bergamo e dal 2003 all’Olimpia Milano, sia nelle giovanili che in prima squadra. Dal 2011 al 2017 ha lavorato per la Nazionale sempre in qualità di assistente del capo allenatore, ruolo che svolge all’Olimpia da 17 anni, durante i quali ha saputo dare un supporto tecnico digitale che non ha pari nel panorama italiano.

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Ci puoi descrivere brevemente il tuo lavoro, in cosa consiste?

“L’attività è divisa in varie parti: c’è la parte sul campo, la parte degli allenamenti individuali e di squadra e poi c’è la parte di preparazione della partita che riguarda lo studio degli avversari per arrivare al punto di proporre un piano partita al capo allenatore ed una fase post partita in cui c’è un’analisi di consuntivo sia per capire come è andata la partita rispetto alle aspettative, sia per creare un database con i dati di quelle che sono le nostre giocate di squadra e individuali”

Oltre all’Olimpia Milano ci sono altre società che stanno lavorando in tal senso?

“Generalmente viene dato più risalto alla formazione della squadra, il lavoro in palestra, la creazione di rapporti adeguati con i giocatori all’interno dello staff, il lavoro di scouting e di match analysis è un po’ la ciliegina sulla torta ovvero quello che dovrebbe farti fare la differenza, molte squadre non hanno la forza per portare avanti un lavoro così come facciamo noi.”

Cosa è successo nella finale scudetto?

“Prima di tutto abbiamo affrontato una squadra molto competitiva che arrivava a questa finale piena di motivazioni e con un roster che aveva adeguato durante la stagione che probabilmente ha avuto il suo momento di forma migliore proprio durante i playoff, mentre noi al contrario non siamo riusciti ad esprimere al meglio il nostro gioco per cui merito a loro.

Potrebbe aver influito in qualche modo l’Eurolega?

Sicuramente il calendario che abbiamo avuto noi è diverso dal loro, per cui è probabile che questo abbia influito sia a livello fisico che mentale ma questo però non diminuisce i meriti della Virtus Bologna”.

Avete avuto delle risposte in tal senso a livello di match analysis?

“Le analisi che abbiamo fatto di giorno in giorno e di partita in partita hanno avvalorato le sensazioni che avevamo rispetto alla nostra produttività in attacco e soprattutto alla nostra efficacia in difesa, soprattutto nelle ultime partite abbiamo fatto molta fatica in attacco ed i numeri hanno confermato le nostre previsioni.”