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Medici e infermieri campioni veri

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Paolo Tintori

È incredibile come sia beffardo il destino con la gente bergamasca. Soprattutto con i fedelissimi dell’Atalanta. L’anno 2020 rappresenta per i suoi tifosi il più bello della storia del club in assoluto.
Eppure (come successe nel 1963 quando la conquista della coppa Italia coincise con la scomparsa di Papa Giovanni XXIII) i bergamaschi non hanno potuto lasciarsi andare alla gioia e all’estasi per celebrare questi traguardi storici. Sì, perché per chi è abituato ad andare allo stadio e in trasferta vedere una partita in tv è una sofferenza. Sono convinto che alcune partite finite in un pareggio nel nostro stadio sarebbero state vinte se i bergamaschi fossero stati allo stadio. Il tifoso bergamasco sa come spingere la sua squadra. Sento la mia gente stanca, sento la sua necessità di tornare a tifare e il suo essere presente. Sono positivo e immagino un 2021 in cui, almeno a settembre, potremo riprendere il bus del club amici e girare l’Italia fieri e orgogliosi dei nostri colori.
Tuttavia, ancora una volta, il tifoso della Dea non si è smentito e invece di piangersi addosso ha  indirizzato le proprie energie nella cosa che da sempre lo contraddistingue: la solidarietà.
Durante la prima ondata la tifoseria tutta si è mobilitata ( pur senza potersi fisicamente muovere causa lockdown) a sostegno di chi stava combattendo in prima linea questo maledetto virus.
Abbiamo visto la curva nord, con i suoi artigiani e non solo, realizzare i padiglioni dell’ospedale da campo dell’A.N.A. in fiera e, soprattutto, a tempo di record; i club amici dell’Atalanta aiutare il Don Orione; come pure semplici tifosi partecipare a raccolte fondi a sostegno di enti vari.
Lo scorso mese di ottobre il Club amici dell’Atalanta ha iniziato a raccogliere denaro vendendo i drappi nerazzurri che ricordavano in rigoroso dialetto bergamasco l’ennesima partecipazione alla Champions della Dea. Il ricavato, anche in questo caso, alla Croce Rossa di Bergamo hinterland.
Noi tifosi abbiamo fatto l’unica cosa che questo 2020 ci ha permesso di fare: la solidarietà vera e concreta. E lo striscione posto dal Club amici dell’Atalanta di Boccaleone, all’ingresso dell’area della fiera di Bergamo che ospita l’ospedale da campo dell’Associazione Nazionale Alpini, sintetizza il pensiero e lo spirito di tutta la tifoseria bergamasca.
Di questo maledetto e, sportivamente parlando, incredibile anno ricorderemo solo la certezza di poter contare su medici e infermieri straordinari.

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Paolo Tintori

*presidente Club Amici Atalanta Boccaleone e consigliere Centro Coordinamento Club Amici Atalanta