Mettiamola così: o diventi una bandiera o crei plusvalenza

Gosens all'Inter da subito

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Gosens all’Inter da subito per 25 milioni o giù di lì. C’è da strapparsi le vesti? È una perdita? È un guadagno? I tifosi si dividono. Quest’anno in squadra non lo si vede da settembre. Un infortunio muscolare con ricaduta lo tiene ancora lontano dai campi di gioco. Nonostante ciò l’Inter sta investendo su di lui per avere sulla fascia sinistra una valida alternativa a Perisic. E l’Atalanta?
Mettiamola così: o diventi una bandiera o crei plusvalenza. È la legge delle squadre provinciali che devono fare i conti con i bilanci per poter mantenere la categoria in prima battuta. Se sei fortunato puoi aprire un ciclo che ti porta nelle parti alte della classifica, dove puoi giocarti le gare internazionali di coppa: Conference League, Uefa League e Champions League (la più ambita per i soldi che elargisce e il prestigio per le squadre che vi partecipano).
L’Atalanta, con l’avvento di Gasperini nel 2016, ha trasformato la propria identità da squadra che lottava per la salvezza, a squadra che lotta per un posto tra le prime quattro squadre del campionato, che significa garantirsi l’accesso alla Champions League. A cascata equivale a una pioggia di milioni per le casse della società.
Ma torniamo a Gosens. Il tedesco è arrivato a Bergamo nel 2017. È stato preso per sostituire Spinazzola. Aveva 22 anni e a nessuno dava l’impressione di essere all’altezza del giocatore andato alla Roma. Stesso discorso lo possiamo applicare ad Hateboer, rispetto a Conti. Oggi i tifosi si dividono sul perché un giocatore così forte debba essere venduto. Semplice: perché ha raggiunto l’apice all’Atalanta.
Un giocatore, che arriva a Bergamo a 22-23 anni, dopo un ciclo di cinque anni con lo stesso allenatore (con Gasperini soprattutto), ottiene un miglioramento sportivo individuale e un miglioramento economico per la società. Crea plusvalenza che la società riscuote per poter fare nuovi investimenti. Gosens è arrivato a Bergamo al costo di un milione. E ora se ne va all’Inter per 25. Transfermarkt lo valuta addirittura 35 milioni e lo pone primo tra i giocatori più preziosi dell’Atalanta; 22° tra i giocatori più preziosi della Serie A; 10° tra i giocatori più preziosi della Germania; 9° tra i giocatori più preziosi al mondo nel ruolo di terzino sinistro.
Ora, se diamo uno sguardo alla rosa, vediamo che l’indicazione operativa dell’Atalanta è chiara, soprattutto guardando gli ultimi acquisti di mercato. Demiral, Koopmeiners, Maehle, Pezzella, Miranchuk e Boga hanno 23-26 anni. Davanti a loro la possibilità di un quinquennio ad altissimi livelli dove (al netto di infortuni o colpi di testa) possono ottenere lo stesso destino di Gosens.
Ora vi proponiamo un giochino. Ecco i giocatori della Dea con l’età e da quanto tempo sono all’Atalanta. Fate voi due conti e provate a prevedere le prossime mosse di mercato della Dea per l’estate 2022. Buon divertimento.
Musso: 27 anni (dal 2021); Sportiello 29 (dal 2012); Demiral 23 (dal 2021); Djimsiti 28 (dal 2016); Toloi 31 (dal 2015); Palomino 32 (dal 2017); Scalvini 18 (esordiente dalla Primavera); Gosens 27 (in rosa dal 2017); Pezzella 24 (dal 2021); Maehle 24 (dal 2021); Hateboer 28 (dal 2017); Zappacosta 29 (dal 2021); De Roon 30 (dal 2017); Koopmeiners 23 (dal 2021); Pasalic 26 (dal 2020); Freuler 29 (dal 2016); Malinovskyj 28 (dal 2019); Pessina 24 (dal 2017); Miranchuk 26 (dal 2020); Boga 25 (gennaio 2022); Ilicic 33 (dal 2017); Zapata 30 (dal 2020); Muriel 30 (dal 2019).

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