Milan, tonfo anche in Champions

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Sfortuna o altro? Lecito chiederselo dopo aver assistito alla sconfitta in Champions League sul campo di Malaga. Paradossalmente, uno stop che non compromette le possibilità di qualificazione ma accresce i dubbi sul gruppo di Allegri. I media si sono sbizzarriti intorno al cognome dell’allenatore. Fin troppo facile. Ai rossoneri servirebbe una difesa robusta e sicura. La differenza è innanzitutto lì, un reparto che non si ritrova nonostante le svariate combinazioni provate dal tecnico. Davanti, poi, se non ci pensa El Shaarawy si fa presto notte. Il faraone è stato come sempre il più attivo ed è andato in almeno un paio di occasioni vicino al gol. Manca, tuttavia, il piglio dei tempi d’oro. Nel Milan c’è gente di esperienza, ma il calcio è e resta gioco di squadra. La difesa imbambolata in occasione del gol spagnolo è il simbolo di una difficoltà perdurante. In campionato è attesa la riprova. Un altro passo falso e Massimiliano Allegri è atteso al check-in.

L’Inter fa risultato a San Siro e regala il primo successo casalingo a Stramaccioni in Europa League. Nonostante Cassano non brilli e Coutinho si faccia male, i nerazzurri dominano il Partizan nel finale di partita con la complicità di Handanovic che salva la sua porta e la zucca di Palacio che su capovolgimento di fronte segna il gol della vittoria.

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Male, malissimo Napoli e Udinese, sconfitte con il medesimo punteggio (1-3) al termine di prove scialbe che non rendono onore al peso tecnico delle due compagini. Il turn-over, totale o parziale, così come gli impegni ravvicinati mettono in evidenza i limiti di tenuta non solo fisica ma anche psicologica. Anche la Lazio non va oltre il pareggio in casa del Panatinaikos ma almeno fa la partita. Il problema vero è che con questo trend, la presenza delle italiane nelle coppe europee rischia seriamente di assottigliarsi.