Prime uscite

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Simone Fornoni

Un poker calato insieme al parimenti (ri)promesso sposo allo Spezia Roberto Piccoli nel 13 azzeccato contro l’AlbinoGandino più il tocco morbido a due giri dal novantesimo per acciuffare il Maccabi Bnei Raina, B israeliana, vicina (Reineh, Galilea, zona araba) alla Gaza neotestamentaria delle nozze con l’acqua tramutata in vino. Nell’Atalanta invisibile agli occhi delle prime due sgambate stagionali causa protocolli anti-Covid-19, stemperata dalle ferie dei 12 nazionali al netto di un Aleksey Miranchuk bravo a percorrere la navata venerdì contro i seriani per l’assolo personale (45′) e quindi domenica a sfornarla per il pari sul dai e vai, c’è un Ebrima Colley da cinquina personale nell’attacco composito con Josip Ilicic nelle vesti di assistman (per il secondo, al 23′, di sinistro, e il terzo – 24′ – del gambiano nella gara easy) e di rigorista provetto (falli su Da Riva e… Colley, esatto) contro lo sparring partner d’Eccellenza.

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Non tutto rose e fiori, imprecisione compresa – palo sottoporta del bravo 2000 di ritorno da Verona al 7′ del secondo tempo – e turnover obbligato con adattamenti, tipo Nadir Zortea, vassoietto dal fondo per il rompighiaccio del gambiano contro i Roberto Radici-boys (13′), riciclato a terzo dietro al cospetto della squadra più forte, base italiana a Novarello, Adham Hadiya in panca. Per il resto, difese variabili provate da Gian Piero Gasperini alternando Delprato, Sutalo, Palomino, un Djimsiti imballato e il partente (Salerno?) Ruggeri, ovviamente quando non ha preso il posto a mancina ad Arek Reca (dal polacco la palla per il quarto dell’ex campione Primavera da risolutore, 31′), tra i meriti il la sullo start della quaterna (19′ del secondo tempo) del bomber di Sorisole, assistito di suo di volte (26′, dall’area piccola, e 39′, lancio lungo e basso) dal girovago Christian Capone, aperturista nella ripresa (18′) dal limite e quindi autore di un mezzo legno nel giorno di festa. Tutta gente, buon ultimo il ragazzo del ’99 là davanti, con le valigie pronte. Idem un altro firmatario della comoda goleada, al 27′ della seconda metà correggendo sotto la traversa l’azione dell’ex Cremonese del 2003 Lorenzo Bernasconi, futuro backup o sostituto di Robin Gosens, con scarico di Piccoli, quell’Alessandro Mallamo che coi Delprato-Latte-Melegoni-Capone fu l’ossatura dell’Under 17 di Massimo Brambilla campione nazionale nel 2016. Ibidem Simone Muratore, lo sconto su due piedi alla Juventus per Dejan Kulusevski, che allo spezzino onorario a 9′ dal gong venerdì l’ha proprio messa sui piedi.

 

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