Renzo Ulivieri, uomo di sport 2022. Premiato a San Pellegrino

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Renzo Ulivieri è salito a San Pellegrino ed è stato travolto da un’ondata di entusiasmo che non l’ha lasciato indifferente. Lui, uomo tutto d’un pezzo, questa volta ha dovuto cedere all’affetto dei tanti colleghi e allievi, che lo hanno accolto al Ristorante Bigio, dove è stato apparecchiato per lui il gran galà che, come ogni anno, assegna il Premio Angiolino Quarenghi all’Uomo di Sport.


E quest’anno il premio è andato al presidente dell’Associazione italiana allenatori di calcio, Renzo Ulivieri, appunto. Il nome si aggiunge al già prestigioso albo d’oro dei premiati.
È stata una serata a dir poco contagiosa e ricca di sport. A far da corona a Renzo Ulivieri a San Pellegrino, ieri sera venerdì 24 giugno, sono arrivati in tanti: da Lino Mutti, a Marino Magrin, da Giancarlo Finardi a Claudio Foscarini, il campione del ciclismo italiano Ivan Gotti, l’ex presidente della Figc Carlo Tavecchio, tanti dirigenti delle squadre che parteciperanno ai vari tornei, dall’Inter, all’Atalanta, dal Lugano al Salisburgo (con tanto di maglie ricordo offerte ai ragazzi della clinica Quarenghi) e i dirigenti del mondo calcistico bergamasco. Non poteva mancare la rappresentanza politica con l’assessore regionale allo Sport Lara Magoni, il rappresentante della provincia Silvano Gherardi e il sindaco di San Pellegrino Fausto Galizzi.

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Per molti è stata l’occasione di una rimpatriata che si è riempita di ricordi. La memoria è ancora lucida e si ripercorrono le gesta dei gol, delle vittorie e delle sconfitte vissute con le varie squadre da giocatori prima e da allenatori poi.

Ma la serata è stata l’occasione anche per presentare la Coppa Angelo Quarenghi con le sue determinazioni: dal torneo internazionale Under 14, al Torneo Alfredo Calligaris per i giovani Under 17, la Coppa al femminile, e il Torneo Emiliano Mondonico per esordienti con l’aggiunta del Torneo Dream Cup riservato agli atleti con disabilità, quelli delle squadre special. Presente la figlia Clara Mondonico, che ha ringraziato il Comitato Coppa Quarenghi per tener viva la memoria del padre.

A fare gli onori di casa, un brillantissimo dott. Giampietro Salvi, presidente del Comitato, che ha saputo coinvolgere tutti i tavoli, nessuno escluso, sottolineando di volta in volta le caratteristiche degli ospiti. A Leonardo Mazzoleni Bonaldi l’onore di presentare il vincitore del premio. La disamina della carriera di Ulivieri si è dipanata tra successi, sconfitte, esoneri e… le tante squalifiche. Argomento, quest’ultimo, occasione di alcune battute esilaranti.

Ulivieri nell’accomiatarsi ha voluto sottolineare ciò che è il lavoro più importante dell’allenatore del giorno d’oggi. “Gli allenatori hanno il compito di formare i ragazzi. E noi non dobbiamo preparare bravi cittadini italiani – ha sottolineato -, né bravi cittadini europei. Noi dobbiamo preparare bravi cittadini del mondo. Solo così potremo ovviare a quanto sta accadendo nel mondo in questi giorni”. E, in ultimo, un suggerimento agli organizzatori del torneo. “Vi è una mancanza, tra tutte le proposte dei vari tornei di questa Coppa Quarenghi. Vorrei – ha concluso – che prendeste in considerazione la mia proposta: perché qui manca un torneo di “calcio camminato” fatto per gente della nostra età”.

E Lino Mutti, che aveva appena terminato di raccontare che la sera precedente, alla bella età di 67 anni, ancora gioca con un gruppo di amici ormai da 45 anni ininterrottamente e con a fianco il nipote di 15 che corre come un matto, la proposta è piaciuta assai. Forse in questo torneo di “calcio camminato” potrà tornare a fare una caterva di gol. Come in gol è andata questa serata di gala della Coppa Quarenghi.

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