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Rotelle sempre fumanti

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Federica Fusco

ROTELLE FUMANTI è un libro che mi ha cambiato la vita”. E’ quanto scrive Erica Villa, un’esistenza sulla sedia a rotelle che è la sua compagna da sempre. Senza la sensibilità di Fabio Marcassoli, campione di kickboxing che la spinge come un motore un’auto da corsa, Erica non sarebbe diventata la ragazza che è. Una scrittrice a tutto tondo. Il libro è la vera prova che lei e Fabio formano un team solido e di grande qualità. “Sognare e vivere sono i verbi che provo quando corro insieme a te. Quando guardo l’orizzonte, immagino il nostro futuro da maratoneti e tutto il mondo dovrà raccontare di noi, perché siamo passi, siamo storie” – recita Erica, la quale sognava di correre la Maratona di New York, ma dovrà rimandare questo progetto a tempi futuri, quando lo tsunami virale si sarà placato e il rischio di contagiosità nel mondo fugato.

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Il tandem a cui ha dato vita Erica Villa con Fabio Marcassoli è legato alla gara disputata a Bergamo domenica 24 settembre, che viene raccontata nel sui libro. I due si incontrano alle 7:30 del mattino in centro.

“Fabio mi ha aiutato a legare le gambe alla sedia a rotelle, modificata precedentemente, con delle corde arancioni e così ha fatto anche per lo stomaco in modo tale che non cadessi dalla sedia. Terminato con me, è il suo turno. Sorridente e impaziente si prepara anche lui per la corsa. Prima della partenza anche Fabio si lega intorno alla vita una corda arancione per far sì che io, durante i dieci km, fossi attaccata a lui. Mi ha preparato persino il suo telefono per la diretta Facebook, in modo tale che tutti, potessero partecipare vivamente alla gara”.

Alle 9:00 in punto si parte già con il sorriso stampato sulle nostre labbra…

Ad un certo punto della gara urla dicendo: “Gioia, è il nostro momento, il nostro giorno!” Le ruote giravano alla velocità della luce. Ero incredula, chiudevo gli occhi e li aprivo in continuazione per rendermi conto che il mio più grande sogno e desiderio era diventato realtà e in quel momento stavo correndo veramente…….

“Circa a tre quarti della corsa, Fabio era stanco, le forze, stavano terminando, fino a quando un gruppo di motociclisti Harley, ci hanno visto gareggiare e hanno cominciato a tifare per lui urlando in coro: “Forza!”. In quel frangente Fabio ha detto che ha sentito dentro di sé un’adrenalina pazzesca e le gambe hanno cominciato a riprendere velocità. Abbiamo esordito il 77° posto su 118 partecipanti. Per niente male, direi”.