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Saluti opposti in casa Olimpia

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a cura della Redazione

Sentimenti opposti in casa Olimpia. Nell’arco di pochi giorni la soddisfazione di salutare l’elezione vicepresidente Angelo Agnelli a vicepresidente della Lega Pallavolo Serie A, in quota serie A2, e il rammarico di doversi congedare dal coach Alessandro Spanakis e insieme a lui dallo schiacciatore Nicola Tiozzo, al quale si aggiungerà quasi certamente Alessandro Preti, entrambi dati sulla strada che porta a Cuneo, città di grandi tradizioni pallavolistiche che ha rilevato i diritti del Calci in A2. Incarico prestigioso quello che l’assemblea di Lega ha assegnato a Angelo Agnelli, affiancato al Presidente Righi nella stagione della prossima stagione sportiva, la più difficile di sempre. Una nomina che inorgoglisce tutta la realtà pallavolistica bergamasca, dandole maggiore visibilità anche nel contesto nazionale della pallavolo di massimo livello, in un momento delicatissimo per tutto il movimento sportivo. Angelo Agnelli, già vicepresidente e amministratore delegato di Olimpia Bergamo era stato eletto nel luglio 2018 come nuovo consigliere di Lega. In questo triennio ha sostenuto i mandati dei Presidenti Paola De Micheli e di Diego Mosna, fornendo sempre un apporto significativo al contesto sportivo nazionale e l’importante punto di vista imprenditoriale maturato dalla sua brillante esperienza e carriera nell’azienda Pentole Baldassarre Agnelli.

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Alessandro Spanakis saluta a conclusione della sua seconda stagione con Olimpia Bergamo, dopo aver portato la squadra bergamasca alla vittoria del suo primo trofeo nazionale, la Coppa Italia, il 23 febbraio all’Unipol Arena, non riuscendo, causa stop prodotto dalla pandemia, nel raggiungimento del secondo grande obiettivo prefissato, la promozione in Superlega. Nella stagione appena terminata, è stato protagonista di una cavalcata di 13 vittorie consecutive, conclusa solo con la fine anticipata del campionato.

Queste le parole con cui si è congedato: “Ripenso a come, in pochi mesi, tutto sia cambiato. Questo virus ci ha tolto tanto, senza distinzione. A me ha tolto la possibilità di finire la stagione e lottare per realizzare un sogno (condiviso) che già lo scorso anno avevamo sfiorato. Ciò che mi amareggia di più è non aver potuto abbracciare e salutare come avrebbero meritato tutti i ragazzi, il mio staff, e tutte le persone meravigliose che ho conosciuto in questi due anni a Bergamo. Tante belle persone e qualche amico vero che non saprò mai come ringraziare. Il mio lavoro è anche questo, sapersi adattare a cambiamenti anche repentini, ma lascio Bergamo con un po’ di tristezza e con tanti bei ricordi.