Sconfitta severa dal Brasile

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NeymarL’Italia fa due gol al Brasile che non ne aveva presi nella Confederations Cup, ma ne subisce quattro chiudendo il match di Salvador de Bahia con un risultato decisamente troppo severo per quanto visto in campo. La Nazionale di Prandelli, già qualificata per le semifinali come i verdeoro, non cambia atteggiamento e trascorre il primo tempo a combinare poco o niente. Rischia di capitolare nei primi 180 secondi, poi prende le misure e contiene i tentativi della squadra di Scolari fino al primo minuto di recupero quando il difensore centrale Dante, subentrato a partita in corso, ribatte in rete il pallone respinto da Buffon. Lo fa in posizione di fuorigioco, ma il guardalinee non se ne accorge e l’arbitro convalida. Partiti con il 4-2-3-1, a metà primo tempo gli azzurri devono rinunciare a Montolivo, schierato a fianco di Aquilani davanti alla difesa in assenza di Pirlo e De Rossi, sostituito da Giaccherini. Alla mezz’ora di fa male Abate ed entra Maggio. Prandelli tiene Candreva a destra, Diamanti a centro e Marchisio a sinistra alle spalle di Balotelli. Davanti a Buffon ci sono De Sciglio a sinistra, Bonucci e Chiellini centrali. Nella ripresa passa al 4-3-1-2 e dopo 6’ Giaccherini, liberato da uno splendilo colpo di tacco di Balotelli, pareggia con un diagonale forte e preciso che non lascia scampo al portiere brasiliano Julio Cesar. Paradossalmente, nei primi 45’ l’Italia si limita a contenere e subisce un gol irregolare. Nella ripresa gioca con cuore e lucidità, subendo la trasformazione positiva già vista contro Messico e Giappone, ma viene punita dai forti attaccanti avversari. La stella Neymar si procura un calcio di punizione dal limite e, cinque minuti dopo il pareggio, riporta in vantaggio i padroni di casa trafiggendo Buffon con una traiettoria angolata. Nel momento in cui gli azzurri guadagnano campo, dopo che Balotelli costringe Julio Cesar a una difficile respinta calciando una punizione da 35 metri, il Brasile va ancora a segno con Fred che resiste a Chiellini in corsa e scaglia di forza nelle rete. La partita sembra chiusa, ma l’Italia non ci sta e si rimette ad attaccare. Su azione da corner Balotelli viene agganciato in area da Luis Gustavo, l’arbitro indica il dischetto, l’azione azzurra prosegue e Chiellini segna. La giacchetta nera si gira, convalida e indica il centrocampo. Sul 2-3 Maggio colpisce di testa su calcio di punizione di Candreva ma il pallone impatta sulla traversa. Dal possibile pareggio al gol subito. Giaccherini perde palla in fase di ripartenza, il Brasile vola verso l’area italiana, Marcello calcia ma Buffon respinge centralmente e per Fred è un gioco da ragazzi festeggiare la doppietta. El Shaarawy, subentrato a Diamanti nel finale, manca il gol del 3-4 che avrebbe alleviato il passivo. Otto gol subiti in tre partite sono un bilancio preoccupante per la difesa azzurra. Buffon, non impeccabile almeno in un paio delle reti brasiliane, deve tornare a fare la differenza tra i pali. La linea mediana, sia con Pirlo che senza, soffre quando attaccata. Eppoi, per dirla alla Prandelli, il coraggio tarda ad arrivare e in una cornice mondiale non ci si può permettere di mettersi a giocare solo nel secondo tempo. Il successo del Brasile non cancella la tensione sociale che il Paese sudamericano vive nei giorni della Confederations Cup. La squadra di Scolari non può fallire davanti al proprio pubblico e ogni partita è un esame. L’Italia deve fare ancora molto per migliorare e troppi elementi non sono al massimo della condizione fisica. In semifinale c’è la Spagna,

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