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Simone Consonni vista su Tokio

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Federica Sorrentino

C’è un’Italia che vuole strabiliare sotto la bandiera a cinque cerchi. Troppo importante e atteso l’appuntamento con i Giochi Olimpici per i pistard, che ambiscono a portare a case medaglie. Tra essi ci sarà sicuramente il bergamasco Simone Consonni, già bronzo mondiale per tre volte nell’inseguimento a squadre, nel cui palmares figura una vittoria con Elia Viviani alla Sei Giorni di Londra nel 2019. Dopo l’esperienza al Tour de France e la partecipazione alla Corsa Rosa nel 2020, Consonni è uno degli atleti di punta della pista. Grazie alla sua continuità, lo attende una maglia azzurra in Sol Levante. Ce ne parla in questa intervista.

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Si avvicina l’appuntamento olimpico. Con quale spirito ci si prepara a questo impegno, che segna una tappa importante in carriera?

Questa stagione ricalcherà il percorso impostato l’anno scorso. Siamo tutti fortemente motivati, con tanta voglia di disputare questa olimpiade. Abbiamo già fatto un ritiro, il morale è alto, direi che siamo pronti per onorare la partecipazione ai giochi di Tokio.

Ai Giochi di Rio 2016 fece parte del quartetto dell’inseguimento. Cosa ricorda di quella esperienza?

Sicuramente è stata una esperienza bellissima, anche se molto particolare, in quanto siamo stati stati convocati all’ultimo, dopo l’esclusione della Russia per motivi di doping. Eravamo giovani e inesperti, è stata una partecipazione piena di emozioni. Non siamo arrivati a Rio con la giusta preparazione fisica, eravamo in un periodo di scarico perché non avevamo programmato l’impegno, ma ci siamo fatti valere e sono certo che quella esperienza potrà giovarci.

Dopo l’anno anomalo, che ha fortemente ridotto e condizionato l’attività ciclistica, quali saranno le tappe di avvicinamento alla scadenza olimpica?

La prima parte di stagione sarà incentrata sulla strada, ma il programma è in via di definizione. Si sta valutando di iniziare in Spagna e proseguire per le corse in Italia, dalla Tirreno-Adriatico al Giro.

Quali sono le speranze di medaglia e quali le specialità in cui sente di poter gareggiare e competere con i migliori?

Il punto forte è certamente il quartetto, lavoriamo insieme da tanti anni, facciamo sacrifici per migliorarci e siamo orgogliosi di correre per l’Italia. Quanto ai tempi, siamo sicuramente da medaglia. All’ultimo mondiale siamo arrivati terzi, facendo segnare la seconda prestazione di sempre. Siamo la seconda nazionale più veloce al mondo. Inoltre, mi piacerebbe correre l’Americana con Elia Viviani.