Spagna: abdicano re e nazionale

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Spagna-sconfitta-da-Cile-Brasile-2014Mentre Juan Carlos cede il trono ispanico al figlio Felipe dopo 38 anni di regno, l’invincibile armata di Del Bosque dice addio al mondiale cedendo di schianto al Cile e confermando che, complici forse le condizioni ambientali e quelle atletiche dei singoli calciatori, il ciclo di Casillas e compagni può dirsi finito dopo i due successi europei consecutive con l’intermezzo del trionfo in Sudafrica quattro anni or sono. Mai prima d’ora la squadra campione del mondo in carica era uscita di scena perdendo le due partite del proprio girone. Dopo la batosta inflitta dall’Olanda (1-5) ecco lo spavaldo Cile che corre e copre ogni spazio e mette alle corde gli spagnoli. Sotto di due reti a fine primo tempo, quando subiscono anche l’umiliazione del torello cileno e degli olé dagli spalti, nel secondo tempo Iniesta prova a scuotere i compagni ma senza risultato. Anche quando provano l’arrembaggio, le furie rosse sono disunita e Diego Costa riesce pure a sbagliare davanti alla porta quello che nessuno si sognerebbe, neppure in una partita tra scapoli e ammogliati. Non è una bella uscita di scena, ma alla Spagna può essere concesso l’onore delle armi, per quanto è riuscita di magnifico a mostrare in sei anni di dominio assoluto. E’ l’ora della rifondazione. Non del calcio spagnolo, giacché le coppe europee sono state terreno di conquista dei club, ma della selezione nazionale, evidentemente bisognoso di ricambio.

In Brasile escono di scena anche quelli che furono i leoni del Camerun, ad opera dell’impietosa Croazia che con quattro reti diventa antagonista del Messico per un posto negli ottavi di finale.

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