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Team Atalanta eSports

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Simone Fornoni

Dal profumo d’erba al joystick. Dal calcio in carne e
ossa a quello in poltrona di fronte a un video
grande quanto un televisore. Sempre con la
competizione e la passione dentro, perché il
football lo si ama, che sia fatto di istantanee o di
frame: “Non c’è compagno che non si porti in
trasferta la playstation, ci si rilassa così. I
videogame calcistici sono la fusione di due mondi:
perciò approvo il passo della dirigenza”, la
rassicurazione del testimonial Pierluigi Gollini.
Per l’Atalanta che decide di esplorare la galassia
del gaming, business in rampa di lancio che
compenetra le strategie di marketing dello sport
giocato sul campo, il Team eSports comincia da
due. Gli assi che inaugurano ufficialmente la
squadra virtuale destinata a scalare le classifica
della neonata eSerieA Tim, promossa dalla Lega
Calcio proprio nel giorno del vernissage nerazzurro
all’eSports Palace cittadino di via Carducci, ma
anche a impinguare l’organico: Jacopo Crocchia
(alias JC_STUNNER_90), ventinovenne romano,
per Pes, e Antonio Mincione (PROROPE 72), dieci
di meno, varesino, per Fifa.
Quest’ultimo è il passatempo preferito di Gollorius,
il rapper coi guanti che sogna Euro 2020 e di
consolle se ne intende.
Due gamer cui se ne aggiungeranno (molti) altri,
come sottolinea Alessio Cicolari, patron di Ak
Informatica propostosi come partner per un club
che fa sognare la Champions League ai suoi tifosi:
“I primi tryout di selezione sono stati il programma
del weekend, perché la comunità dei gamer
atalantini deve essere ampliata. Jacopo e Antonio
sono i capitani, non rimarranno certo da soli.
L’asset riguarda scouting per i nuovi talenti sul
territorio, coaching e contenuti streaming in proprio
per la formazione di più eTeam. C’è il campionato di
eSerieA, ma nell’arco del tempo le competizioni si
moltiplicheranno e non mancheranno opportunità
di sviluppo, di incontri, di appuntamenti”. Ma
perché mai la Dea s’è avventurata sulla strada
zeppa di incognite del rettangolo verde virtuale?
Parola al direttore generale di Zingonia Umberto
Marino: “Un adeguamento ai tempi, che non sono
più soltanto quelli delle ginocchia sbucciate sul
campetto dell’oratorio. Ci apriamo ai ragazzi più
giovani che si divertono davanti a uno schermo:
tutto è nato nel marzo dello scorso anno in Lega con
l’amministratore delegato Luigi De Siervo. Come
società bisogna curare il brand ed entrare in un
mondo da conquistare assumendo una dimensione
innovativa”

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